Borca di Cadore. Scontro sui rifiuti: «Bene il Maserot all'asta, così scopriremo quanto vale davvero»

Domenica 20 Agosto 2023 di Lauredana Marsiglia
L'impianto di Maserot

BELLUNO - «È bene che l’impianto vada all’asta, almeno riusciremo realmente a capire qual è il suo vero valore. Il mercato non mente». Bortolo Sala, sindaco di Borca di Cadore, sintetizza così la posizione di una parte dei suoi colleghi, tra cui tutti quelli della Valle del Boite, favorevole alla cessione dell’impianto di trattamento dell’umido di Maserot di Santa Giustina gestito dalla Dolomiti Ambiente, società controllata al 92,4, dalla Provincia e per il 7,6 dal Bim-Gsp. Un asset completamente in mano pubblica che potrebbe ora finire in mano private. «Senza un piano industriale non si poteva decidere altrimenti - afferma Sala -. Ora vederemo quale sarà la risposta del mercato. E poi, non è sempre detto che il pubblico faccia meglio del privato, anche se è chiaro che quest’ultimo deve fare utili».

Scontro sui rifiuti

Il piano iniziale, dovendo la Provincia per legge vendere le proprie quote di Dolomiti Ambiente, era di cederle alle quattro società di raccolta e smaltimento dei rifiuti, creando unico polo, totalmente controllato dal pubblico, per gestire l’intera partita rifiuti a livello provinciale. Ma la trattativa si è arenata sul valore della società: per la Provincia è 2 milioni 309.750mila euro, per le potenziali acquirenti solo di 20mila euro. Una differenza abissale, dentro alla quale si sono “persi” molti sindaci, confusi su un tema complesso e privo di una visione immediata.
Ma come mai questa differenza di valutazione tra le due perizie?
«Ci sono stati diversi modi di concepire le poste in gioco - spiega Simone Deola, consigliere provinciale con delega all’Ambiente -. Tra queste, faccio un esempio, c’è stata la questione della gestione port-mortem della discarica pontalpina di Pra de Anta (anche questa gestita da Dolomiti Ambiente, ndr) per la quale la società ha previsto un accantonamento di 2 milioni di euro, cifra che invece la controparte ha ritenuto troppo bassa. Ma è bene precisare che tra la nostra stima e la loro c’è una grossa differenza di metodo: noi ci siamo affidati alla Praxi, società europea leader nella valutazione e consulenza, loro invece hanno semplicemente fatto fare una due diligence, ovvero un approfondimento dei dati, cosa ben diversa da una perizia.

La loro valutazione non sta né in cielo né in terra».

Sulla lamentata mancanza di un piano industriale, per tracciare un futuro solido al Maserot, che attualmente non viene sfruttato a pieno regime per mancanza di materia prima, ovvero di umido, risponde il consigliere Deola, affermando che un piano c’era, anche se non precisamente industriale.
«Noi avevamo un solido piano di investimenti sottoposto alle quattro società, spettava poi a loro, sulla base dell’impegno del socio Provincia, costruire un piano di gestione. La cosa che tuttavia deve essere tenuta in considerazione è la crescita del valore della società, salito in due anni dal 2 milioni 100mila euro agli attuali 2 milioni 309mila, una crescita che ha superato anche le difficoltà sopraggiunte con i due guasti che hanno tenuto fermo l’impianto».

Insomma, il socio Provincia è profondamente dispiaciuto che un patrimonio pubblico finisca all’asta.
«E non è neanche vero - prosegue Deola - quello che ha detto il direttore della Valpe Ambiente, ovvero che anche cedendo l’impianto non cambierà nulla, perché saremo costretti a procedere solo con l’affidamento per la raccolta, non per lo smaltimento per il quale bisognerà affidarsi al mercato esterno».
Attualmente al Maserot viene conferito solo l’umido dal quale, attraverso biodigestori, si ricava energia, mentre il secco finisce all’inceneritore di Padova e in parte, dopo un pretrattamento, spiega Deola, andrà nella discarica di Cortina con lo scopo di saturarla entro due anni, termine previsto per la dismissione delle discariche.
Sull’esito della gara, Deola si dice «fiducioso. Credo che chi avrà un po’ di visione non possa che ritenerlo un impianto valido grazie al quale produrre anche energia».
 

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