Sfratti, rifiuti davanti a Ca’ Sugana: «Rimossi a spese dei cittadini»

Sabato 13 Aprile 2024 di Paolo Calia
MUNICIPIO Gli attivisti di Django all'esterno di Ca' Sugana durante il sit-in di protesta

TREVISO – Dopo una mezza giornata di assedio in via Municipio per protestare contro gli sfratti, davanti a Ca’ Sugana erano rimasti pezzi di mobilio abbandonati dagli attivisti di Django in segno di, ulteriore, protesta. Una piccola montagna di rifiuti portati via dalla casa Ater liberata con la forza. Ma quei rifiuti sono rimasti lì, sotto gli occhi di passanti e turisti. E l’amministrazione comunale ha dovuto rimuovere tutto con l’aiuto di Contarina: «Il rammarico - ammette il sindaco Mario Conte - è che dopo la protesta, che rispetto sempre, i ragazzi del centro sociale hanno lasciato una montagna di rifiuti davanti al municipio. E, a spese della comunità trevigiana, abbiamo dovuto rimuoverla e smaltirla. Quindi è stata una protesta che ha creato un danno alla comunità».
LA SCINTILLA
Il centro sociale ha protestato, come sta facendo sempre più spesso negli ultimi mesi, contro la decisione di mettere per strada una 53enne che da anni non pagava l’affitto di casa. La notte scorsa ha però rifiutato di andare nell’albergo individuato dal Comune per non dormire in strada dicendo che avrebbe trovato un’altra sistemazione. Il suo è un caso al limite: negli anni ha accumulato un debito di oltre 14mila euro di affitti non pagati. «Il tema della casa è sacrosanto e lo sento anche mio - precisa Conte - per quanto riguarda i casi specifici, a mio parere, il centro sociale ha sbagliato il bersaglio. Difendono situazioni indifendibili, dove ci sono delle reali colpe anche da parte degli inquilini. Dispiace perché hanno trasformato una discussione che poteva portare a degli elementi di crescita anche da parte della comunità in mere proteste strumentali che danneggiano la comunità, creano danni economici e soprattutto aiutano quelle persone che non andrebbero aiutate a scapito, invece, di tante persone per bene». Ca’ Sugana non si è mossa per denunciare i ragazzi che, venerdì pomeriggio, si sono piazzati davanti al Municipio, seduti in mezzo alla strada: «Quei ragazzi hanno tenuto paralizzata una città per difendere un caso indifendibile e imbarazzante. Parliamo di un affitto di 60 euro al mese non pagato da anni, un affitto che un cittadino normale si sogna perchè si va oltre i 600 euro mensili, che non è stato pagato. E non è stata nemmeno presentata la documentazione richiesta per accedere alle case popolari come l’Isee. Non è stato fatto per principio, distrazione, dimenticanza: non lo so». Secca la replica di Django: «La solidarietà fa paura e le istituzioni si difendono con la violenza della polizia».

Luigi Calesso (Coalizione Civica) accusa invece il sindaco di aver promesso soluzioni e di non averle date.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci