Pordenone. Tari, continua la caccia ai furbetti che non pagano: inviate 1.100 lettere

Mercoledì 28 Febbraio 2024 di Marco Agrusti
Rifiuti a Pordenone

PORDENONE - È una branca diversa, anche se collegata, di un’operazione che vede il Comune in prima linea in una battaglia non facile: scoprire le utenze “fantasma” che non pagavano le imposte sui rifiuti e allo stesso tempo costringere quei contribuenti ritardatari a corrispondere all’ente quanto dovuto. Dagli uffici del Municipio, infatti, sono pronte a partire la bellezza di 1.100 lettere. E risalgono tutte all’anno 2018. Sì, perché mancano ancora all’appello delle somme relative alla tassa sui rifiuti di sei anni fa. E adesso il Comune ha tutta l’intenzione di recuperare quei soldi.

LA MOSSA

La tassa sui rifiuti si deve pagare. E il controllo può arrivare anche sei anni dopo. Lo conferma l’atto del Comune con il quale è stato affidato il servizio di invio delle lettere ai cittadini che forse pensavano di averla fatta franca. Ma non sarà assolutamente così, perché gli avvisi che arriveranno nella buca delle lettere saranno nel dettaglio 1.100. Per il Comune l’obiettivo di rientrare almeno in parte delle somme non versate. Un’operazione che fa il paio con i controlli incrociati che permettono di scovare chi non si era mai registrato e che quindi non aveva mai pagato un euro. È stato inviato prima un sollecito bonario e poi un sollecito con raccomandata ai contribuenti che non avevano provveduto al pagamento della tassa rifiuti relativa all’anno 2018; adesso è necessario inviare, a coloro che non hanno ancora provveduto ad effettuare il pagamento, l’avviso di accertamento, con l’irrogazione delle sanzioni pari al 30 per cento dell’importo dovuto», si legge nel documento ufficiale dell’amministrazione comunale.

IN PARALLELO

La stretta sugli “invisibili” della Tari nel frattempo sta andando avanti: circa duemila, infatti, le utenze che sono state regolarizzate. Si tratta di famiglie che adesso sono costrette a smaltire correttamente la propria immondizia.

«A migliorare la situazione - ha confermato l’assessore comunale all’Ambiente, Mattia Tirelli - sono intervenuti diversi fattori. Certamente è stato importante l’investimento che abbiamo portato a termine per l’acquisto e l’installazione di un moderno sistema di videosorveglianza. Un dispositivo che ci consente di sanzionare con precisione chi non aveva rispetto per l’ambiente, il decoro e il territorio. Allo stesso tempo è stato importante il passaggio alla raccolta settimanale della plastica, unito all’emersione delle utenze sconosciute. Ma aggiungerei anche la centralità della scelta di aver eliminato le isole ecologiche». E ora anche la speranza di recuperare almeno in parte la cifra mancante per quanto riguarda quei 1.100 cittadini che da sei anni devono ancora versare il tributo nelle casse dell’amministrazione comunale di Pordenone.

Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 10:20

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