Camorra ad Eraclea, il processo compie un anno

Venerdì 11 Giugno 2021
Camorra ad Eraclea, il processo compie un anno
ERACLEA
Dodici mesi di processo e ben 45 udienze, celebrate tutte in piena emergenza Covid. Il dibattimento sulle presunte infiltrazioni della camorra, celebrato di fronte al Tribunale presieduto da Stefano Manduzio, prosegue a ritmo serrato ed entro l'estate dovrebbe arrivare alla conclusione dei testimoni citati dalla pubblica accusa.
Ieri gran parte dell'udienza è stata dedicata alla deposizione di una dipendente del Comune di Eraclea, Eleonora Sovran, responsabile dell'area servizi al cittadino, la quale ha riferito di come, nel 2018, Christian Sgnaolin, il braccio destro del presunto boss dei casalesi, Luciano Donadio, fu incaricato di redigere il piano di sicurezza per un evento organizzato in mare, nel maggio del 2018: una manifestazione di moto d'acqua denominato Flyboard.
IL SINDACO
Fu l'allora sindaco, Mirco Mestre (imputato al processo per voto di scambio con Donadio) a dire di contattare Sgnaolin, che realizzò il piano a tempo di record e per un «prezzo simbolico», senza neppure contattare la società partecipata del Comune che formalmente organizzava l'evento, la Eps. Successivamente la Sovran suggerì Sgnaolin e la sua impresa ad un'associazione che aveva chiesto il patrocinio per una manifestazione di raccolta fondi per una malattia rara.
La collaborazione con Sgnaolin si interruppe in estate quando l'assessore Angelo Cattelan disse alla funzionaria che non voleva avere nulla a che fare con lui, in quanto persona «poco raccomandabile». Parallelalemte un collega, il responsabile delle attività produttive, le aveva riferito che Sgnaolin era stato diffidato dal Comune perché aveva scaricato abusivamente in area pubblica la terra scavata per i lavori di realizzazione di una piscina.
A seguito di queste circostante Sgnaolin fu estromesso dal piano di sicurezza per i fuochi d'artificio, di cui si occupò qualcun altro. La Sovran, rispondendo alle domande del pm Roberto Terzo, ha però negato di essere mai stata informata che Sgnaolin fosse legato a Donadio.
Successivamente, nonostante queste premesse, Sgnaolin si occupò del piano di sicurezza della sagra di Eraclea: «Non era il Comune ad organizzarla, ma la parrocchia», ha spiegato la funzionaria.
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