Il cavo a penzoloni ora è tranciato: sei famiglie con il telefono muto

Sabato 19 Ottobre 2019
IL CASO
BELLUNO Continuano i disagi in via Piandelmonte: il cavo del telefono che era stato abbassato dopo la caduta di un albero, durante il tormento di Vaia, si è tranciato. «Ci sentiamo dimenticati afferma Giovanni Piol, un residente -, è una vergogna che, ad un anno da Vaia, dopo aver segnalato più volte la problematica relativa alla telefonia, a fine ottobre siamo un'altra volta senza telefono». Piol aveva già denunciato la situazione più volte, l'ultima in ordine cronologico risale ad una settima fa, quando aveva perfino chiamato la Polizia locale. Quello che aveva previsto si è poi verificato. Nei giorni scorsi, un camioncino che viaggiava contro sole, non si è accorto di quello che aveva davanti e ha tranciato il cavo. La gente di Piandelmonte si dice esasperata. Qualcuno preferisce addirittura non commentare, «tanto abbiamo già visto che non serve a niente, però le tasse lòe paghiamo anche noi. I servizi li sosteniamo anche noi, senza però poterne godere appieno», dice con un fil di voce un'anziana. Chi ha sopportato parecchie volte la mancanza della linea telefonica è chi abita in via Medil. Parliamo di circa cinque, sei famiglie. La signora Ermelinda Dal Farra sta quasi meditando di togliere il telefono. «Faccio questa considerazione spiega in maniera mite la donna -, da quando c'è stato il maltempo di Vaia i nostri disagi, per quanto riguarda la linea telefonica, sono stati davvero numerosi. Basti pensare che dal 29 ottobre scorso siamo rimasti senza telefono fino al 6 gennaio. E da gennaio, la stessa cosa è accaduta almeno un paio di altre volte». La vicenda del cavo del telefono, che da un anno a questa parte sta penzolando in mezzo alla strada che da Cet porta a Piandelmonte, ha del paradossale. Tutti lo notano, molti hanno segnalato al gestore telefonico di intervenire, ma in dodici mesi non è mai stato riparato. E rimane sotto gli occhi di tutti la trasandatezza di quella strada. Ad essersi fatto portavoce negli ultimi giorni è stato, come detto, Gianni Piol, 73 anni, che non usa troppi giri di parole. «È una vergogna e non si può andare avanti di questo passo afferma determinato e seccato -. Una settimana fa ho telefonato anche alla polizia locale: se succederà qualcosa almeno sono stati avvisati anche i vigili». A questo punto «chiediamo all'Amministrazione, che la sua parte l'ha fatta in passato, di aiutarci a risolvere questa situazione». E pensare che una ventina di giorni fa, in zona, c'era un tecnico di telefonia che è stato avvicinato da alcuni residenti, che gli hanno prospettato il problema. Si sono sentiti rispondere che non c'era stata l'adeguata segnalazione. «Probabilmente quella verbale non conta più, allora? - si chiede Gianni Piol Ma dove siamo andati a finire. Ad ogni modo chiedo che qualcuno intervenga».  (fe.fa.)
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