Luca Zaia in diretta: «Covid, situazione pesante». Restrizioni: «Servono, ma con ristori». Mortalità come fase1, ma si infettano di più i giovani. Emergenza case di riposo

Martedì 15 Dicembre 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta alle 12.30: le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto
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Luca Zaia in diretta oggi, martedì 15 dicembre 2020, per tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. Ieri il governatore si è scagliato contro gli assembramenti per shopping e aperitivi del weekend, annunciando l'incontro con i sindaci per discutere di nuove misure restrittive per i cittadini. Una nuova ordinanza per tentare di contrastare la crescita dei contagi sembrava imminente, ma oggi Zaia ha annunciato che per adesso non verranno prese misure autonome dalla Regione Veneto poiché è iniziato un dialogo con il Governo in merito alle restrizioni.

Ospite oggi la dottoressa Francesca Russo, capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, ha illustrato i dati di un report del Ser sulla mortalità da Covid nella prima e seconda fase. 

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Tamponi molecolari eseguiti ad oggi  oltre 3milioni (16mila ieri), test rapidi 1milione 384mila (35mila ieri) - 52mila tamponi in totale, incidenza dei positivi 6,30%. Positivi da inizio pandemia 196790 (+3.320 nelle 24 ore), positivi oggi 92.690, ricoverati Covid 3.324 (+57 nelle 24 ore), in terapia intensiva numero invariato con 373 pazienti, in area non critica 2.951 pazienti. Decessi ieri 165 , in totale le vittime da inizio pandemia sono state 4.992.

Situazione pesante in Veneto

«La situazione è pesante, i ricoveri sono molti. Qui stiamo parlando di oltre tremila pazienti complicatissimi e di una patologia contagiosa - ha commentato Zaia. Vi rendete conto del periodo nel quale siamo - ha detto Zaia elencando il numero di decessi da Covid in alcune regioni -, secondo voi i governatori si candidano per contare i morti? Noi stiamo facendo riunioni da mesi, e sì, ci aspettavamo una seconda ondata così intensa. Abbiamo passato l'estate a rinforzare la Sanità, i posti ospedalieri, abbiamo sperimentato i vari test. Siamo sempre stati previdenti, sapevamo - e lo dice il professor Palù - che le pandemie nella storia sono sempre durate un paio di anni. Il virus in estate è diventato silente ma non assente, poi pian piano il contagio è ripreso, ricordate che dicevo di non votare ad ottobre perché il virus sarebbe tornato?».

Video

Misure restrittive

Cosa ci aspetta per le prossime festività? Sembra oramai scontato che si vada verso un giro di vite dei divieti per tutti gli italiani, e la conferma la dà in diretta Zaia: «Ieri ho incontrato i sindaci, abbiamo concordato che il problema c'è, per adesso non faremo scelte autonome perché è partita un'interlocuzione delle Regioni con il Governo per capire quali misure adottare. Cerchiamo di non procedere in ordine sparso». L'intento, quindi, è quello di aspettare che Roma prenda una decisione, questo anche in vista di eventuali ristori per le imprese e i negozi, bar, ristoranti, che potrebbero dover chiudere le serrande: «Noi i provvedimenti con le ordinanze li abbiamo preso anche recentemente - ha affermato Zaia - e ci siamo assunti le nostre responsabilità. Il tema degli assembramenti è nazionale, non è un problema solo del Veneto. E io non sono ostile alle restrizioni che Roma provvederà, le avrei prese anche io come ho già fatto, purtroppo con zero ristori per le chiusure. Adesso vedo che il Governo e i ministri stanno discutendo, capisco che il tema è nazionale, dobbiamo fare squadra. A breve il Governo informerà le Regioni sulle nuove misure in arrivo». 

Ristori

E proprio sul tema ristori il governatore Zaia riflette e sottolinea quanto sia importante, anzi, imprescindibile che alle misure restrittive corrisponda un risarcimento certo: «La Germania il 10 gennaio avrà appiattito moltissimo le curve di contagio con il lockdown dal 16 dicembre fino al 10 gennaio, mettendoci 11 miliardi di misure e ristora del 90% le imprese. Se noi dessimo le stesse garanzie non discuteremmo neppure se chiudere o meno, e sono sicuro che anche per noi le misure servano, ma senza ristori si può far ben poco. Il tema dei ristori è dirimente, per tutti, se c'è una misura nazionale devono esserci garanzie. Se si fa a livello nazionale con i ristori penso che le misure saranno incisive, se invece non c'è una decisione affiancata dai ristori allora si va a una soluzione di minima per gli assembramenti del sabato e della domenica». Cosa succederà in Italia nelle prossime ore? «Domani mattina ci sarà il primo confronto in Parlamento, poi ci sarà il parere del Cts sulla situazione nazionale in serata o notte, dopodiché ci sarà sicuramente una riunione dei presidenti o/e dei presidenti con il Governo. Credo che lo scenario sia questo, per vedere la partita chiusa nel fine settimana. La voce di corridoio è che alle misure restrittire dovrebbero essere affiancati i ristori, da dove possano essere presi i soldi non lo so».

Nuovo test salivare

In Veneto non si smette di sperimentare nuovi test per una diagnosi precoce ed efficace del Covid. «Al dottor Rigoli è stato portato questo tipo di test salivare, non molecolare, si tratta di un test rapido, ultile per il testing nei bambini - ha spiegato il governatore -. Si tratta di uno stecco da succhiare, dopodiché uno strumento analizza la saliva. Se oggi avessimo un test fai da te, pensate a cosa si potrebbe fare», ha affermato ancora Zaia.

Emergenza Case di Riposo in Veneto

«Siamo qui che preghiamo perché arrivino i vaccini. Perché ci sarebbe un raggio di sole in questa tragedia. Peraltro ci ritroviamo con una risposta peggiorata nelle case di riposo, nonostante si siano fatte misure di prevenzione che a marzo ce le sognavamo. Oltre ad essere blindate, nelle case di riposo facciamo tamponi agli operatori, agli ospiti, abbiamo messo a disposizione tamponi rapidi ai visitatori». «Abbiamo più mortalità nelle case di riposo di quella che avevamo a marzo quando - ha aggiunto - giustificavamo il dato, che era minore, dicendo che non c'erano i dispositivi, non c'era una campagna aggressiva di testing. Inoltre, la maggioranza delle case di riposo erano senza virus, pulite. Adesso abbiamo un virus che è entrato a macchia di leopardo un pò dappertutto. Abbiamo una mortalità extra ospedaliera nelle case di riposo, che sono chiuse, blindate».

Fasce di rischio

«La suddivisione in colori delle Regioni è nata anche per aiutare le regioni a capire il proprio scenario di rischio - ha spiegato la dottoressa Francesca Russo, capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto. Al colore poi si sono associate le misure relative ad ogni colore. Serviva che sia il Governo che le Regioni capissero dove si trovavano, anche perché non era corretto applicare gli stessi provvedimenti a tutte le regioni a prescindere dal proprio stato di rischio. Se il Veneto è in zona gialla è perché i dati inviati secondo la norma, esaminati dal Ministero e Cts, hanno dato questo come valutazione. Lo scenario di rischio oggi in Veneto è moderato con pericolo di passagigo in una zona ad alto rischio. Negli ultimi giorni stiamo osservando un'aumento dei soggetit positivi Covid, ma non è questo l'unico elemento da prendere in considerazione per l'inserimento in una o altra fascia di colore». 

Mortalità di oggi come inverno scorso

La dottoressa Francesca Russo spiega i contenuti dell'ultimo report del Ser sulla mortalità da Covid, i dati sono confrontati con lo stesso periodo del triennio precedente, analizzando le cause scritte nelle cause di morte.« Nella fase 1, quando è comparso il virus, da 21 febbraio a fine aprile, c'è stato il maggiorn numero di decessi e casi. La mortalità è stata del +38% rispetto ai tre anni precedenti. Via via abbiamo avuto un decremento dei casi di contagio e dei decessi, fino alla fine ottobre (+10%), e per ultimo fine novembre (+44%). Da un punto di vista di mortalità si riscontra indicativamente oggi lo stesso tasso della prima fase. Ma siamo in grado di fare più tamponi e test rapidi, abbiamo trovato più positivi, ma la mortalità è simile a quella della "fase 1" dello scorso inverno, dove per altro eravamo in fase di lockdown».


Chi rischia di più di perdere la vita in Veneto? Fasce d'età: le condizioni di rischio sono appartenenza a sesso maschile ed età superiore ai 70 anni, concentrata sopra 75 e 80 anni.

Incidenza del virus in Veneto? Si infettano di più, in quest'ultima fase, le persone dai 25 ai 64 anni, ma per i ricoveri l'età media è dai 75 anni.

Patologie croniche, c'è stato un aumento delle morti soprattutto per patologie respiratorie, diabete, aptologie circolatorie.

Bambini e Covid. Abbiamo visto che ci sono stati casi nelle scuole, rispetto alla popolazione degli studenti, i bambini fino ai 12-14 anni anche se positivi non presentano quadri clinici importanti, ma stiamo facendo approfondimenti, ma i bambini possono essere veicolo del virus. Anche se sembra che più sono piccoli i bambini e meno contagiosi sono, questo deve essere ancora del tutto verificato, ma i primi riscontri ci dicono questo.

Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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