Luca Zaia in diretta oggi: Test e ricerca dei positivi: «Non paragoniamo la Ferrari con una 500», lettera della dott. Russo al Ministero. Scende a 0.92 l'Rt del Veneto: «Restiamo gialli»

Venerdì 11 Dicembre 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi alle 12.30: le ultime notizie sul Covid in Veneto
11

Luca Zaia in diretta alle 12.30 di oggi, venerdì 11 dicembre, per le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. Di ieri l'annuncio della nuova ordinanza della Regione che sarà in vigore dalle 24 di oggi.

Rispetto alle precedendi misure il governatore ha ulteriormente ristretto la possibilità dei cittadini di stare in piedi nei bar: già dalle 11 di mattina i clienti dovranno essere seduti nei locali o nei plateatici. Un modo per combattere gli assembramenti, specie all'ora dell'apertivo. Ma un altro cambiamento sostanziale ha riguardato anche l'orario "preferenziale" nei supermercati per gli over 65: ora dalle 10 alle 12.

Ma oggi è anche una giornata molto importante per quanto riguarda l'assegnazione della fascia di rischio Covid delle Regioni, con ciò che questo comporta, dalle misure restrittive allo stop degli spostamenti fra comuni. La buona notizia è che l'Rt del Veneto è sceso (anche se ci sono ben 3 tipi di Rt che oggi la dottoressa Francesca Russo ha spiegato in diretta) assestandosi a 0,92. Un dato importante che farebbe pensare al Veneto ancora in fascia gialla, visto che questo parametro è fondamentale nell'assegnazione, ma non è l'unico. Occorre quindi attendere le decisioni di Roma sperando non vi siano sorprese.

Sempre la dottoressa Russo ha poi affrontato il tema dei tamponi, test rapidi, contact tracing e tutto quello che può essere riassunto come "metodo veneto" di gesitione della pandemia, annunciando di aver scritto una lettera al Ministero nella quale si chiede espressamente che siano adottati parametri oggettivi a livello nazionale per la valutazione delle varie situazioni epidemiologiche regionali. Perché, come ha sottolineato Zaia, «non si può paragonare una Ferrari con una 500».

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 2milioni 957mila (16mila 300 nelle ultime 24 ore), tamponi rapidi sono 1 milione 282mila (40mila 130 nelle ultime 24 ore), positivi da inizio pandemia 181mila 451 (+3.883 nelle ultime 24 ore) - 6,88% in percentuale sui tamponi eseguiti -, positivi ad oggi 85.093, ricoverati in totale 3.176 (-46) - in terapia intensiva 375 (+18), 2801 (-64) in area non critica. Decessi 4.659 (+108 nelle ultime 24 ore). IL BOLLETTINO INTEGRALE - LEGGI

Lettera al Ministero

«I temi da affrontare sono due, uno di sanità pubblica: la pressione ospedaliera nel Veneto con oltre tremila ricoverati e i decessi, oltre all'evoluzione epidemiologica in corso. L'altro aspetto è la fase di test e ricerca dei positivi - queste le considerazioni di Zaia -. Oggi la dottoressa Francesca Russo, capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, ha inviato una lettera al Ministero per spiegare cosa stia facendo il Veneto proprio nella ricerca dei positivi. Vorremmo avere in mano un quadro generale standardizzato di tutte le regioni italiane, perché adesso i numeri assoluti non significano nulla. E vorremmo sottolineare l'aspetto di virtuosità di questa Regione, dove facciamo i test anche a tutti i contatti, cosa che altrove non viene eseguita: "Non possiamo paragonare la Ferrari con una Cinquecento", alcune Regioni fanno in una settimana quello che noi facciamo in un giorno».

Veneto resta giallo?

Oggi è la giornata, per l'appunto, dell'assegnazione della fascia di rischio: cosa ci aspetta? «Ora vedremo la classificazione di oggi del Veneto e ci diranno in quale area siamo, probabilmente resteremo in area gialla, dato il calo dell'Rt che abbiamo constatato. La zona arancione ci farebbe "bene"? - è stato domandato dai giornalisti a Zaia - Il Fvg ha fatto 15 giorni in arancione e oggi è nelle condizioni in cui siamo noi, tutto può servire, anche un lockdown, ma non ce lo possiamo permettere. I cittadini ora hanno un ruolo fondamentale per fermare la trasmissione dei virus».

Rt Veneto oggi

«Il nostro Rt oggi va sotto 1, siamo intorno allo 0, 92 legato alla valutazione dei positivi, quello legato al rapporto con altri parametri sarà di 1,01. Questo andamento dell Rt è positivo», ha commentato il governatore veneto.

Perché questa differenza?
Sono considerati 3 tipi di Rt, ha spiegato la dottoressa Francesca Russo:

  • Uno basato solo sui sintomatici, pazienti con sintomi rispetto all'incidenza di soggetti positivi. Anche perché i soggetti sintomatici hanno una capacità di trasmissione del virus diversa, più forte (e oggi in Veneto è oggi 0,91), la valutazione è settimanale. Sulla base di questo Rt viene posizionata la regione nella fascia corrispondente.
  • Poi esiste un Rt "aggiustato" (1,01), che è più stabile, valuta l'andamento della trasmissibilità su due settimane. Si tratta di un dato consolidato ogni 14 giorni e questo è quello pubblicato e corrispondeva all1,11 della settimana scorsa.
  • Il terzo Rt è calcolato sull'ospedalizzazione, ovvero su tutti i soggetti ricoverati. Pazienti sintomatici e ricoverati. Questo non viene mai pubblicato. Oggi in Veneto è di 0.92 .

Virus, analisi delle mutazioni

La curva dei ricoveri oggi: «Siamo nella parte apicale della curva, non sappiamo quanto durerà - ha commentato il presidente Zaia -. La preoccupazione resta alta, abbiamo un monitoraggio costante delle terapie intensive e dei ricoveri. Abbiamo sequenziato i singoli virus nei test molecolari del nostro bacino del Nordest, vediamo se ci siano o meno delle mutazioni del Covid. In alcune realtà, nella stessa comunità epidemiologica aveva sequenzialità diverse del virus: questo è stato già scoperto».

Appello ai cittadini

Il presidente Zaia, ancora una volta, torna a parlare ai cittadini affinché rispettino le misure di prevenzione del contagio: «L'appello ai cittadini è che evitino gli assembramenti, lo struscio, possiamo fare ordinanze ma si tratta ora di un fatto culturale. Il Dpcm prevede già il divieto di assembramento, non servono le ordinanze. L'appello ai cittadini lo ribadisco, perché se qualcuno non rispetta le regole aumentano i ricoveri. Partiamo dal presupposto che le misure da adottare siano quelle della zona gialla, la dottoressa Russo si è presa qualche giorno per ragionare su eventuali misure aggiuntive, ma vedremo e valuteremo».

La dottoressa Russo

Come funziona la gestione del Covid in Veneto? Lo spiega la dottoressa Francesca Russo, capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, che entra nei dettagli i meccanismi. «L'obiettivo della lettera al Ministero è creare parametri oggettivi da utilizzare per tutte le regioni nella valutazione dell'epidemia da Coronavirus, soprattutto per quanto riguarda il numero di tamponi. Quali dati invia il Veneto al Ministero della Salute? Tamponi molecolari, tamponi rapidi antigenici e poi se i casi siano risultati positivi ad entrambi i test o a uno solo, per evitare di conteggiarli più volte. Il confronto con il Ministero resta aperto, a brevissimo procederà con una modifica con al definizione di "caso": quello che verrà diagnosticato con il test rapido avrà lo stesso valore di quello diagnosticato con il test molecolare».

«Noi puntiamo sui test rapidi per la velocità di utilizzo, e la capacità di aver subito il risultato e isolare subito i soggetti positivi, in modo che non vi sia possibilità di trasmissione del virus. Nella lettera ho chiesto quindi di rappresentare per tutte le regioni il numero di test rapidi e molecolari utilizzati e di confrontare anche le strategie, ossia testare o meno i contatti stretti, lavorativi e familiari, il testing nelle scuole. Ci sono discrepanze fra dati che considerano solo i molecolari e dati che considerano sia molecolari che rapidi».

«Che importanza può avere questo cambiamento? Riusciamo a capire come ci collochiamo nel contesto nazionale rispetto alle altre Regioni, inoltre noi puntiamo molto su quanti siano i pazienti sintomatici e asintomatici. Sulla base dei dati inviati al Ministero dovremmo essere in area gialla: Rt è inferiore a 1,25, ma ci sono altri indicatori - soglia dei soggetti in area critica e non critica, il contact tracing e la resilienza dei servizi territoriali. Noi siamo più verso l'area gialla ma dobbiamo stare molto attenti».

Il virus sul territorio. «Andremo a valutare nelle province se vi siano territori o cumuni con casi particolari di diffusione del Covid. Faremo un focus su questo. Abbiamo avuto alcuni comuni del Bellunese che hanno avuto incrementi, e anche nell'Ulss di Vicenza».

I report. «Noi come Regione abbiamo una reportistica importante, che non ha eguali: il bollettino delle 8 e delle 17, un report sui ricoveri ospedalieri in area non critica e una sulle terapie intensive, un report sull'andamento dell'infezione sulle Rsa, una sui casi nelle scuole. Per questo dico che la valutazione della regione deve essere complessiva, che inquadri in maniera epidemiologica l'andamento del virus in Veneto».

Rsa, test ogni 4 giorni agli operatori. «Residenze per anziani, quello che volevo evidenziare è che per ognuno dei setting (comunità, scuole, ospedali, rsa) viene fatta una valutazione epidemiologica e vengono applicate alcune misure. Per le Rsa abbiamo fatto una tabella con l'elenco dei provvedimenti da marzo ad oggi su tre filoni principali e strategici per contenere la diffusione del virus in queste strutture: regolamentazione degli ingressi, offerta di test di screening, indicazioni igienico sanitarie. Il fine è dare indicazioni appropriate a quel preciso scenario. Il test sugli operatori: gli operatori che entrano portano lo stesso rischio della popolazione generale. Quindi abbiamo disposto il test ogni 4 giorni per gli operatori, due volte alla settimana, così da captare i soggetti positivi ed evitare che possano infettare i soggetti fragili ospiti della struttura».

Test positivo ma non contagiosi

Contagiati "liberi" dopo 21 giorni. L'ipotesi è che sia negativizzata, ma molti luoghi di lavoro e strutture mediche chiedono una prova di avvenuta negativizzazione. Cosa devono fare? «La circolare del Ministero prevede che se un soggetto resta positivo per 21 giorni al 21esimo, risultando asintomatico da almeno 3 giorni, anche se il test molecolare dovesse essere positivo, il soggetto possa risultare non più contagioso - ha spiegato ancora la dottoressa Russo -. Quindi, pur non avendo il test con la scritta "negativo", può tornare alla sua vita normale. Il problema è che gli ultimi Dpcm non si sono allineati a questa circolare, per cui i datori di lavoro hanno interpretato il Dpcm superiore a livello legale rispetto alla circolare. Abbiamo fatto presente questa discrepanza e il Ministero si è impegnato ad allineare il Dpcm».

Video

Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 12:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci