Venezia. Il piccolo Mattia morto a 8 anni in ospedale, si indaga sul ruolo degli anestetisti

Sabato 6 Gennaio 2024 di Lorenzo Mayer
Il piccolo Mattia morto a 8 anni in ospedale, si indaga sul ruolo degli anestetisti

VENEZIA - Il numero degli indagati per la morte del piccolo Mattia Coada (8 anni) potrebbe salire da tre a cinque. Ieri, giorno programmato per l'autopsia, all'ospedale all'Angelo di Mestre dopo la Tac, esaminando le cartelle cliniche e la documentazione medica, si sono accorti che qualcosa non tornava.

Prima di iniziare i consulenti della Procura e quelli di parte si sono infatti accorti che, nel soccorso, erano stati coinvolti anche due medici anestesisti, sempre dell'ospedale veneziano, oltre ai tre medici già al momento iscritti nel registro degli indagati. Se si fosse dato corso all'autopsia i due anestesisti non avrebbero, eventualmente, potuto essere rappresentati e nominare i loro consulenti.

La morte del piccolo Mattia

Per questa ragione tutti i convenuti hanno concordato di sospendere l'accertamento che dovrebbe essere ripreso mercoledì. La possibile incongruenza è stata segnalata dai consulenti della Procura al Pubblico ministero che entro martedì deciderà se iscrivere anche gli altri due medici nel registro degli indagati, anche a loro tutela. Un rinvio che allunga ancora l'attesa per la celebrazione dei funerali. Quasi impossibile rispettare la data inizialmente prevista per giovedì. «Avevamo programmato tutto per giovedì racconta il papà di Mattia, Vitalie Coada ma a questo punto non so se dovremo rinviare. I funerali saranno celebrati, con rito cristiano ortodosso, nella chiesa di San Nicolò al Lido, poi la sepoltura al cimitero San Nicolò. A tumulazione avvenuta faremo un momento privato, ristretto al "Nicelli" solo per noi familiari».
Il rinvio dell'autopsia aggiunge altro sconcerto e dolore nella famiglia. «Non so cosa dire e cosa pensare conclude Vitalie sono senza parole. Vogliamo capire cosa sia successo e sapere la verità. Aspettiamo e rispettiamo il lavoro della magistratura e ringraziamo tutti coloro che ci stanno dimostrando vicinanza e affetto».

Sullo sfondo c'è l'ipotesi di un intervento non ottimale nei confronti del piccolo paziente. La prima chiamata sarebbe stata fatta attorno a mezzogiorno del 28 dicembre, ma pur in presenza di un caso molto grave, non è mai intervenuto l'elicottero per portare il bambino in una struttura pediatrica specializzata come Padova o Verona. Al Civile la rianimazione non è comunque riuscita.
I genitori di Mattia, seguiti dagli avvocati Andrea Franco e Renato Alberini hanno incaricato come consulenti i medici Antonello Cirnelli di Venezia, Silvia Tambuscio di Padova e Andrea Galassi di Vicenza. I primi tre medici indagati sono difesi dagli avvocati Claudia Bagattin del foro di Padova e Giuseppe Sarti di Mestre.

Ultimo aggiornamento: 13:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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