LIDO DI VENEZIA - Ci sono tre indagati per la morte del piccolo Mattia Coada, il bimbo di 8 anni, morto giovedì della scorsa settimana all'ospedale civile dei santi Giovanni e Paolo, dove il piccolo era arrivato dopo un malore in casa durante la notte.
L'INCHIESTA
Il pm ha nominato come consulenti la dottoressa Alessia Viero, del dipartimento di Medicina Legale dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova e il professor Egidio Barbi dell'Irccs materno infantile "Burlo Garofalo" di Trieste. Oggi nell'udienza tutte le parti convenute potranno nominare i propri consulenti. La famiglia Coada, che risulta essere parte offesa nel procedimento, ha scelto tre professionisti: i medici legali Antonello Cirnelli, Silvia Tambuscio e Andrea Galassi. Anche la difesa dei tre medici indagati potrà nominare i propri consulenti. L'autopsia sul piccolo Mattia dovrebbe essere effettuata venerdì, o, al più tardi, lunedì. La salma verrà trasferita per tutti gli accertamenti all'ospedale all'Angelo di Mestre. La Procura si è mossa in conseguenza di un esposto presentato in Procura dai genitori che ricostruiscono quanto avvenuto in quella terribile notte: dal primo accesso al punto di primo intervento dell'ex ospedale al mare alle 3.30 del 28 dicembre al trasferimento all'ospedale civile dei Santi Giovanni e Paolo, dove il paziente sarebbe arrivato in idroambulanza circa alle 4. Dal pronto soccorso del Civile c'è stato, l'ingresso nel reparto di Pediatria. I genitori vogliono capire cosa sia successo nel volgere di circa 12 ore di ricovero, in cui la situazione ha fatto registrare un peggioramento, fino a un primo arresto cardiocircolatorio, accertato poco dopo le 16, e il decesso costatato alle 17.09. «I genitori spiega l'avvocato Alberini vogliono unicamente sapere la verità, cosa sia successo e accertare se vi siano eventuali responsabilità». Intanto, anche sull'onda emotiva di questa tragedia, martedì è stata lanciata on line una petizione per chiedere che al Lido venga attivato un servizio di assistenza pediatrica 24 ore su 24. Si può firmare andando sulla piattaforma www.change.org. Ieri pomeriggio a 24 ore dall'avvio della sottoscrizione, si erano già raccolte 425 firme. «Non si può stare male durante le festività o durante i fine settimana e non sapere dove andare a sbattere la testa perché non c'è un pediatra dove poter essere visitati si legge nel testo che spiega i motivi della richiesta - questo è il problema che affrontiamo noi, residenti del Lido di Venezia. I nostri figli meritano cure mediche tempestive e professionali, indipendentemente dal giorno della settimana o dall'ora del giorno». Viene anche rilevato che "secondo l'Istituto superiore di sanità, circa il 30% delle visite pediatriche d'emergenza scrivono i sostenitori della raccolta firme - potrebbero essere gestite in modo più efficace da un pediatra piuttosto che da un pronto soccorso generale. Questo sottolinea l'importanza vitale dell'avere accesso ad un servizio pediatrico locale 24 ore su 24».