Francesco travolto in bici: la disperazione della figlia, pochi anni fa perse anche la mamma

Sabato 8 Luglio 2023 di Lino Perini
La vittima Francesco Layet

DOLO - Ancora sangue sulle strade veneziane. Un pensionato di 68 anni Francesco Layet è rimasto ucciso sul colpo ieri mattina intorno alle 9.15 in via Arino, in prossimità della zona degli impianti sportivi della frazione dolese. Sulla dinamica e le cause dell'incidente sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della tenenza dolese.
I militari dell'arma hanno eseguito i rilievi per capire come mai l'uomo abbia attraversato incautamente la carreggiata e se l'autovettura che l'ha investito stesse procedendo nei limiti orari previsti in quel tratto stradale. Dai primi accertamenti il pensionato, che abitava in via Torre e che aveva lavorato alla Cassa di risparmio, ha percorso un tratto della pista ciclabile, sulla sinistra di via Arino, in direzione del centro della frazione sino al ponte sulla Pergola. Poi ha attraversato la strada in un tratto rettilineo senza strisce pedonali dove, fra l'altro, da pochi mesi, è stato anche installato un autovelox (il limite per chi transita sulla strada scende da 70 a 50 Km/h).
In quel momento è sopraggiunta da Dolo un'autovettura, una Fiat 500 condotta da una donna di 42 anni residente nella zona, che non ha potuto evitare l'impatto con il ciclista che, scaraventato a terra, é deceduto sul colpo.
Nel rispetto delle disposizioni, i carabinieri hanno quindi posto sotto sequestro la vettura in attesa che vengano completati gli accertamenti sulla dinamica che ha causato la tragica fine dell'uomo. Lungo la strada si è poi formata una colonna di auto in entrambe le direzioni, sia verso il centro di Arino che verso il capoluogo dolese, creando problemi al regolare flusso del traffico.
Ad accorgersi dell'incidente anche il parroco di Arino don Sergio. "Stavo recandomi a portare la Comunione ad alcune famiglie ed ho notato in lontananza come il traffico fosse bloccato - ha osservato il parroco - Ho capito, poi, vedendo un lenzuolo steso sull'asfalto, che purtroppo era accaduto un incidente mortale e parlando con alcuni parrocchiani mi è stato riferito che si trattava di un ciclista, una persona che da pochi mesi si era trasferito in paese."

PENSIONATO
Il pensionato, vedovo da qualche anno, in effetti si era trasferito da Venezia ad Arino dal mese di novembre scorso per avvicinarsi alla figlia che vive nella zona sud del capoluogo rivierasco. A portare la triste notizia della morte del padre alla donna è stato il sindaco Gianluigi Naletto assieme alla Comandante della Polizia locale Belinda Destro.
"E' stato un momento straziante racconta il sindaco. - La figlia vedendoci ha capito subito che era successo qualcosa di grave perché attendeva il padre ed era preoccupata che non fosse ancora arrivato. Personalmente - ha aggiunto il sindaco Naletto - avevo avuto occasione di conoscerlo poco dopo che si era trasferito a Dolo. Era stato lui a fermarmi per strada per dirmi che si trovava molto bene in paese e si era complimentato con me. L'ho rivisto qualche altra volta e sempre mi ripeteva "che bello che è stare a Dolo". Ho avuto l'impressione che fosse una persona molto tranquilla e positiva. La figlia mi ha anche chiesto se avevo notizie del cane che viveva con lui, ma non ho saputo risponderle."
Così Arino piange nuovamente la morte di un ciclista. Era successo otto anni fa, a fine agosto del 2015, quando un ragazzo di appena 17 anni. G.C., rimase ucciso, investito da un'auto in via Cazzaghetto, a poche centinaia di metri dal luogo dove ieri nuovamente la strada ha mietuto una vittima.
 

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