Eraclea. Quello spettacolo in stile "Casalesi" per celebrare la liberazione di Luciano Donadio

Giovedì 9 Febbraio 2023 di Maurizio Dianese
Quello spettacolo in stile "Casalesi" per celebrare la liberazione di Luciano Donadio

ERACLEA - A Eraclea tutti hanno capito tutto. Anche chi non ha mai visto una puntata di Gomorra. Quella festa per il ritorno dalla galera di Luciano Donadio, quella festa che finisce con i fuochi d'artificio, è un messaggio inequivocabile e vuol dire, "eccomi qua, sono tornato, e sono tornato più forte di prima".

Un messaggio "interno", che vale per i suoi fedelissimi e un messaggio "esterno" rivolto ai 12mila concittadini della sua città adottiva, quella che non vuol sentirsi chiamare Casal di Eraclea perchè "fa male al turismo".

L'ANALISI

E però Eraclea assiste per la prima volta nella storia del Veneto - e forse del Nord Italia - ad uno spettacolo che prima d'ora si è visto solo dalle parti di Casal di Principe, quando un boss della camorra torna dalla galera e lo aspettano in casa tutti coloro che comunque non hanno paura di essere identificati dai carabinieri perchè comunque i carabinieri li conoscono già. Quella dell'altra sera infatti non era una festa limitata ai parenti stretti, ma un "festone" con tutti quelli che ci stavano in casa e anche qualcuno in più, tipo famiglia allargata, quando per famiglia non si intende i parenti anagrafici, ma coloro che condividono le scelte di una vita, nel bene e nel male. Una festa molto numerosa e molto chiassosa, e con i "botti" finali che divertono tanto i "picciriddi", perchè è giusto che anche i piccoli di casa, che pure c'erano, assieme agli adulti, l'altra sera in via Sarpi, a omaggiare Luciano Donadio, capiscano fin da subito come va il mondo.

Del resto lo stesso Donadio non si vantava di portare il figlio ad "imparare" quando c'era da mettere in riga qualcuno? E così grandi e piccoli, uomini e donne, hanno salutato il ritorno ad Eraclea di Luciano Donadio anche mettendo in strada, davanti a casa sua, una batteria di fuochi d'artificio per poi spararli, tra i gridolini di gioia dei piccoli e i sorrisi compiaciuti dei grandi, poco prima delle undici di sera, quando nessuno era ancora a letto, tenuto in piedi da Amadeus e Chiara Ferragni. Perchè tutti dovevano sapere e condividere la gioia della "famiglia" che festeggiava il ritorno a casa di chi è stato arrestato 4 anni fa con la terribile accusa di aver messo in piedi a Eraclea una associazione a delinquere di stampo mafioso.

LO SHOW

E così i botti hanno richiamato sui balconi molti dei 12 mila abitanti di Eraclea e anche chi non li ha sentiti perché aveva il volume alto a godersi Sanremo, ieri mattina comunque non ha potuto non incontrare in piazza Donadio che passeggiava con il figlio Adriano come nulla fosse, sorridente e sbarbato, vestito all'ultima moda e con le inseparabili scarpe da ginnastica di marca che ha esibito anche durante il processo che lo vede alla sbarra perchè accusato di essere il capo della cosca dei casalesi di Eraclea. Un'accusa che Donadio ha sempre respinto. «Me ne sono andato da Casal di Principe proprio perchè non volevo avere nulla a che fare con loro» ha detto in aula nel corso del processo che si concluderà questa estate.
Ma se è vero che non ha nulla a che fare con i casalesi, resta solo da fargli notare che i casalesi si comportano esattamente come lui, celebrando i "liberati" dalla galera con feste a colpi di champagne e fuochi d'artificio. Perchè la caratteristica dei casalesi è proprio la teatralità. Così come i mafiosi siciliani o gli uomini della ndrangheta calabrese sono abituati a vite sotto traccia, coscienti che il potere non si esercita esibendolo, così i camorristi e i casalesi più di tutti - sono abituati a non nascondersi, anzi ad esibire e ad esibirsi. E così ha fatto Luciano Donadio, anche se non è un casalese e invece di scegliere il profilo basso, quello che non attira l'attenzione, ha voluto importare ad Eraclea quel tocco di "casalesità" di cui sicuramente la città (e l'intero Veneto) avrebbe fatto volentieri a meno.

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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