Centrodestra, ecco le liste a Nord Est: Casellati via dal Veneto, correrà in Basilicata. La Lega chiama Bizzotto

Sabato 20 Agosto 2022 di Alda Vanzan
Centrodestra, ecco le liste a Nord Est: Casellati via dal Veneto, correrà in Basilicata. La Lega chiama Bizzotto

VENEZIA - Il 25 settembre la leghista vicentina Mara Bizzotto diventerà senatrice della Repubblica e lascerà il suo posto al Parlamento europeo alla padovana Paola Ghidoni, prima dei non eletti nel 2019. È questa la principale novità che arriva da via Bellerio. E l'altra novità del centrodestra è che la presidente del Senato, la padovana Maria Elisabetta Alberti Casellati, non sarà più candidata in Veneto, ma in Basilicata: il collegio uninominale della Città del Santo sarà assegnato forse alla bolognese Annamaria Bernini, capogruppo a Palazzo Madama.

LEGA

La candidatura di Mara Bizzotto ha provocato non poca irritazione tra i leghisti veneti.

Raccontano, infatti, che l'indicazione giunta dal partito fosse di non puntare su chi aveva già incarichi elettivi. La motivazione? Con la riduzione dei seggi (e il timore di perdere consensi), la volontà era di garantire il maggior numero di parlamentari uscenti, peraltro per buona parte destinati a stare a casa. L'obiezione è dunque che la candidatura della vicentina Bizzotto toglierebbe ulteriore spazio a chi sperava nella rielezione. In via Bellerio, invece, il ragionamento è stato un altro: una volta eletta al Senato, Bizzotto libererà il seggio europeo al primo dei non eletti, cioè a Paola Ghidoni, considerata molto vicina all'ex sindaco e parlamentare Massimo Bitonci, tra l'altro candidata anche alle Regionali del 2020 e alle ultime Comunali di Padova. Per il resto, le candidature nei collegi uninominali non riservano sorprese: i blindati sono tutti parlamentari uscenti catalogati come salviniani e bitonciani doc.

I NOMI

Come preannunciato, in Veneto su 17 collegi uninominali, dove il centrodestra conta di fare cappotto, la Lega ne ha ottenuti 8. Due sono al Senato: a Vicenza correrà appunto Mara Bizzotto, a Verona Paolo Tosato. Alla Camera le scelte sono state le seguenti: la veneziana Giorgia Andreuzza nel collegio di Chioggia (che arriva fino a Musile di Piave), il trevigiano Dimitri Coin a Castelfranco, la trevigiana Ingrid Bisa a Belluno (che copre anche Vittorio Veneto e Conegliano), il padovano Alberto Stefani, che è commissario veneto della Liga, sarà candidato a Rovigo (collegio che comprende anche la Bassa Padovana), il padovano Massimo Bitonci a Selvazzano Dentro (con Cittadella e Camposampiero), Lorenzo Fontana, che è vicesegretario federale del partito, nella sua Verona. La scelta di riconfermare gli uscenti è stata seguita anche in Friuli Venezia Giulia: Vannia Gava, sottosegretario al ministero della transizione ecologica nel governo Draghi, è stata messa nel collegio di Pordenone, il deputato Massimiliano Panizzut a Trieste.

FORZA ITALIA

Due le indiscrezioni arrivate ieri sera da Forza Italia: la decisione di candidare la seconda carica dello Stato fuori della propria regione e la possibilità che l'unico seggio riservato in Veneto agli azzurri sia destinato a un paracadutato. Si parla di Annamaria Bernini, capogruppo di FI a palazzo Madama. Maria Elisabetta Alberti Casellati avrebbe accettato di candidarsi nell'uninominale della Basilicata per dare una mano al partito. Gli azzurri, però, non sarebbero riusciti a strappare agli alleati il secondo collegio blindato in Veneto. La ripartizione dei 17 collegi sarebbe dunque: 8 Lega, 7 FdI, 1 FI, 1 Noi Moderati.

FRATELLI D'ITALIA

In FdI saranno ricandidati i quattro uscenti: Luca De Carlo, Ciro Maschio, Maria Cristina Caretta, Adolfo Urso. Un seggio assicurato all'ex magistrato Carlo Nordio. E con le previsioni di triplicare i seggi, risultano in ballo Raffaele Speranzon, Mattia Ierardi, Alberto Patergnani, Elisabetta Gardini.

I CENTRISTI

In Veneto il collegio uninominale per la lista Noi Moderati - che mette assieme Coraggio Italia di Luigi Brugnaro, l'Udc di Antonio De Poli, Noi con l'Italia di Maurizio Lupi e Italia al Centro di Giovanni Toti - è andato al sindaco di Venezia, si dice per Martina Semenzato. Esce dai giochi, invece, Marco Marin: al deputato padovano che aveva lasciato Forza Italia per fondare Coraggio Italia e poi si era staccato anche da Brugnaro per andare con Toti, è stato offerto un seggio in Campania. E ha rifiutato. Stessa scelta che aveva fatto Gaetano Quagliariello.
 

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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