VENEZIA - Il 25 settembre la leghista vicentina Mara Bizzotto diventerà senatrice della Repubblica e lascerà il suo posto al Parlamento europeo alla padovana Paola Ghidoni, prima dei non eletti nel 2019. È questa la principale novità che arriva da via Bellerio. E l'altra novità del centrodestra è che la presidente del Senato, la padovana Maria Elisabetta Alberti Casellati, non sarà più candidata in Veneto, ma in Basilicata: il collegio uninominale della Città del Santo sarà assegnato forse alla bolognese Annamaria Bernini, capogruppo a Palazzo Madama.
LEGA
La candidatura di Mara Bizzotto ha provocato non poca irritazione tra i leghisti veneti.
I NOMI
Come preannunciato, in Veneto su 17 collegi uninominali, dove il centrodestra conta di fare cappotto, la Lega ne ha ottenuti 8. Due sono al Senato: a Vicenza correrà appunto Mara Bizzotto, a Verona Paolo Tosato. Alla Camera le scelte sono state le seguenti: la veneziana Giorgia Andreuzza nel collegio di Chioggia (che arriva fino a Musile di Piave), il trevigiano Dimitri Coin a Castelfranco, la trevigiana Ingrid Bisa a Belluno (che copre anche Vittorio Veneto e Conegliano), il padovano Alberto Stefani, che è commissario veneto della Liga, sarà candidato a Rovigo (collegio che comprende anche la Bassa Padovana), il padovano Massimo Bitonci a Selvazzano Dentro (con Cittadella e Camposampiero), Lorenzo Fontana, che è vicesegretario federale del partito, nella sua Verona. La scelta di riconfermare gli uscenti è stata seguita anche in Friuli Venezia Giulia: Vannia Gava, sottosegretario al ministero della transizione ecologica nel governo Draghi, è stata messa nel collegio di Pordenone, il deputato Massimiliano Panizzut a Trieste.
FORZA ITALIA
Due le indiscrezioni arrivate ieri sera da Forza Italia: la decisione di candidare la seconda carica dello Stato fuori della propria regione e la possibilità che l'unico seggio riservato in Veneto agli azzurri sia destinato a un paracadutato. Si parla di Annamaria Bernini, capogruppo di FI a palazzo Madama. Maria Elisabetta Alberti Casellati avrebbe accettato di candidarsi nell'uninominale della Basilicata per dare una mano al partito. Gli azzurri, però, non sarebbero riusciti a strappare agli alleati il secondo collegio blindato in Veneto. La ripartizione dei 17 collegi sarebbe dunque: 8 Lega, 7 FdI, 1 FI, 1 Noi Moderati.
FRATELLI D'ITALIA
In FdI saranno ricandidati i quattro uscenti: Luca De Carlo, Ciro Maschio, Maria Cristina Caretta, Adolfo Urso. Un seggio assicurato all'ex magistrato Carlo Nordio. E con le previsioni di triplicare i seggi, risultano in ballo Raffaele Speranzon, Mattia Ierardi, Alberto Patergnani, Elisabetta Gardini.
I CENTRISTI
In Veneto il collegio uninominale per la lista Noi Moderati - che mette assieme Coraggio Italia di Luigi Brugnaro, l'Udc di Antonio De Poli, Noi con l'Italia di Maurizio Lupi e Italia al Centro di Giovanni Toti - è andato al sindaco di Venezia, si dice per Martina Semenzato. Esce dai giochi, invece, Marco Marin: al deputato padovano che aveva lasciato Forza Italia per fondare Coraggio Italia e poi si era staccato anche da Brugnaro per andare con Toti, è stato offerto un seggio in Campania. E ha rifiutato. Stessa scelta che aveva fatto Gaetano Quagliariello.
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