I lavori della barriera protettiva non partono, la basilica di San Marco finirà ancora sott'acqua

Martedì 3 Agosto 2021 di Roberta Brunetti
La basilica di San Marco allagata
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VENEZIA - La Basilica di San Marco finirà ancora a mollo in autunno. Un disastro per i suoi marmi millenari, i suoi preziosi mosaici, aggrediti dalla salsedine. La speranza di poterla metterla definitivamente all'asciutto, fin dalla prossima stagione di acque alte, grazie a una barriera provvisoria di lastre in vetro si è spezzata. Per realizzarla in tempo serviva un'accelerata, che fino a qualche settimana fa sembrava ancora possibile. Per questo, il 20 luglio scorso, dopo un anno e mezzo di lungaggini, il provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone, e il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani, avevano sottoscritto un atto attuativo che doveva dare il via libera ai cantieri. Doveva essere l'ultimo ostacolo, invece... Sono passate altre due settimane e a Kostruttiva, la ditta consorziata individuata già da giugno per eseguire l'opera, non sono ancora stati consegnati i lavori. Anche questa operazione si è incagliata nelle trattative in corso per salvare il Cvn dal fallimento. Tutto doveva risolversi per metà luglio, all'interno di una procedura di ristrutturazione del debito che invece è stata rigettata dal Tribunale. Ora il Cvn ha avanzato richiesta di concordato, per proteggersi dai creditori, mentre le trattative continuano.

La soluzione sarebbe anche vicina. Ma in questa fase tutto resta fermo. A lavorare sono solo gli avvocati. E a questo punto i tempi per completare la barriera in tempo per salvare la Basilica dalle prossime acque alte non ci sono più. Servono 90 giorni di lavori, con i doppi turni. C'è ferragosto di mezzo, le difficoltà di un cantiere che dovrà destreggiarsi prima con i turisti e poi anche con le prime acque alte di settembre, ottobre. Impresa impossibile.

I DANNI DELLE MAREE

Tra gli addetti ai lavori, in questi giorni, lo sconforto è tanto. E tanta l'amarezza in Procuratoria di San Marco, che per prima aveva proposto questo intervento provvisorio, dopo i due anni terribili - 2018 e 2019 - di acque alte ben sopra la media. Mesi con la Basilica in ammollo per giorni che - stando ai calcoli dello stessa Procuratoria, confermati dalla Soprintendenza - hanno procurato danni per 7 milioni. Ebbene, ad oggi ristori per quei danni non sono arrivati dallo Stato. Solo poco più di un milione dalla Regione. Un abbandono denunciato, nei giorni scorsi, dallo stesso patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. A tutto questo si aggiunge ora la prospettiva di ritrovarsi in autunno con una Basilica ancora indifesa. «Della barriera non ne sappiamo più nulla. Ci avevano detto che i lavori iniziavano. Ma finché non trovano una soluzione per il Cvn, temo che non vedremo il cantiere - commenta, sconsolato, il primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin -. Quel che vediamo sono le acque alte medie anche di agosto. Una volta non c'erano». Effetto questo del cambiamento climatico, con l'innalzamento del medio mare. E l'inevitabile incremento dei fenomeni di aqua alta.

LA FALLA NELLA DIFESA

Oggi la Basilica, che si trova nel punto più basso di Venezia, è protetta solo in parte. Il Mose, dall'anno scorso, la mette in salvo dalle maree più alte, mentre un sistema di valvole in funzione da un paio danni da quelle più basse. Ma per le acque alte intermedie, che sono tante e fanno comunque danni, non ci sono difese. In prospettiva sarà realizzato un sistema di protezione dell'intera insula Marciana, ma ci vorranno anni. Di qui la proposta della Procuratoria, fatta propria dal Provveditorato, di realizzare velocemente questa protezione provvisoria. Un barriera progettata dell'ingegner Daniele Rinaldo, dal costo di 3,7 milioni, di cui 2,2 di lavori: un milione circa per gli interventi di preparazione del sottosuolo, l'altro per la fornitura delle lastre. Tutto doveva essere pronta per l'autunno dell'anno scorso. Non lo sarà nemmeno per quello di quest'anno.
 

Ultimo aggiornamento: 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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