Basilica di San Marco, tempi lunghi per la “barriera” contro le acque alte

Martedì 1 Giugno 2021 di Roberta Brunetti
SAN MARCO Le protezioni in cristallo e acciaio contro l'acqua alta previste per la Basilica

VENEZIA - L’impresa che dovrà realizzare la barriera in vetro per proteggere la Basilica di San Marco dalle acque alte sarà scelta con una procedura negoziale. Una gara ad inviti - massimo 15 partecipanti - che gli uffici del Provveditorato alle Opere pubbliche stanno predisponendo in questi giorni, dopo aver rinunciato ad un affidamento diretto al Consorzio Venezia Nuova, soluzione inizialmente ritenuta più veloce, ma ora resa impraticabile dalla procedura fallimentare in corso che impedisce al Cvn di accendere polizze assicurative. La gara, inevitabilmente, allungherà i tempi e moltiplicherà le incognite. Ora l’ipotesi del Provveditorato, se non ci saranno intoppi, è di stipulare il contratto per i lavori a inizio agosto e di vederli completati a fine ottobre, già in stagione di acque alte.
 

IL TEMPO PERSO
«Se avessimo saputo da subito che il Cvn non era disponibile, non avremmo perso questi due mesi» commenta, amaro, l’ingegnere Francesco Sorrentino, responsabile per il Provveditorato del procedimento per Piazza San Marco. Ma c’è anche l’incognita delle imprese consorziate, già sul piede di guerra di fronte a una gara, che potrebbero ricorrere al Tar. «I lavori di salvaguardia di San Marco fanno parte della concessione unica - avverte il presidente di Kostruttiva, Devis Rizzo - Ora una gara è a forte rischio di legittimità. E con un nuovo contenzioso non si perderebbero mesi, ma anni...».
Insomma non c’è pace per i lavori per la protezione di San Marco dalle maree. Per la barriera provvisoria da 3 milioni e 300mila euro, nonché per l’intervento più complessivo per la messa in sicurezza di tutta l’insula che di milioni ne vale una trentina. E pensare che il primo stralcio di questo secondo intervento doveva partire il 1. febbraio scorso. Poi tutto era stato bloccato dalla bocciatura da parte della Corte dei conti dell’atto con cui il Provveditorato finanziava i due interventi per San Marco. Erano sorti dubbi anche sull’opportunità di andare a gara, poi rientrati. A fine marzo ogni impasse sembrava superata. Ottenuta la nuova certificazione antimafia, il commissario liquidatore Massimo Miani doveva siglare gli ultimi atti con il provveditore alle Opere pubbliche Cinzia Zincone. Invece, a sparigliare nuovamente le care, a inizio maggio, è arrivata la decisione di Miani di avviare la procedura per la ristrutturazione del debito che ha scatenato le ire delle consorziate, oltre a congelare ulteriormente le attività del Cvn. Tra gli effetti, anche quello di bloccare l’affidamento dei lavori per San Marco. In questa fase, infatti, il Consorzio non può aprire fidejussioni. Di qui la decisione del Provveditorato di procedere a una gara, almeno per la barriera.
 

SOLUZIONI E RISCHI
«Per il primo stralcio stiamo facendo dei ragionamenti, per cui ci vorrà un po’ di tempo - spiega Sorrentino - Intanto partiamo con la barriera. Faremo una procedura negoziata, questione di giorni». Sorrentino sa che i tempi sono strettissimi se si vuole salvare la Basilica dalla prossima stagione di acque alte. «Una volta individuata la ditta, bisognerà attendere 35 giorni, per gli eventuali ricorsi. Prospetto che prima di sessanta giorni sarà difficile stipulare il contratto». Quindi si arriva agli inizi di agosto, da quando scatteranno i 90 giorni previsti per la realizzazione. «Ci eravamo illusi che il Cvn potesse occuparsene. Sarebbe stata la strada più veloce, si è rivelata un boomerang. Se fossimo stati informati prima, avrebbe potuto muoverci due mesi fa» conclude Sorrentino. 
Comunque una strada ad ostacoli, non solo per il cantiere che si allungherà fino all’autunno con i possibili fenomeni di marea che potrebbero intralciare. Ma soprattutto per il rischio ricorsi. E la reazione delle consorziate, già su tutte le furie per il taglio dei crediti, non si fa attendere: «Quello del Provveditorato è un errore - attacca Rizzo - Non si può fare una gara per un intervento che rientra nella concessione. Quei lavori vanno assegnati alle consorziate. E se il Cvn non può pagare le polizze, lo possono fare le imprese».
 

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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