Jesolo, movida violenta. Il 19enne picchiato: «Ora ho paura ma voglio tornare alla mia vita»

Martedì 2 Agosto 2022 di Maria Elena Pattaro
Jesolo movida violenta, la testimonianza dell'aggredito
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JESOLO - «Voglio tornare alla mia vita. Sono uscito dall'ospedale ma non sono ancora tornato al lavoro. La furia con cui mi hanno colpito? Basta guardare i video dei residenti (diffusi dala stampa, ndr) per rendersene conto». Francesco, 19enne di Montebelluna, è ancora molto scosso dopo il pestaggio di sabato notte, 30 luglio, a Jesolo, l'ennesimo efferato episodio di mala-movida. Il giovane è stato massacrato di botte «Per divertimento» da un gruppo di cinque slavi ubriachi, mentre passeggiava in via Olanda, insieme a due amici: un 23enne di Conegliano e una 19enne padovana.

Lei oggetto di pesanti apprezzamenti, i ragazzi invece sono stati menati. Ad avere la paggio è stato il 19enne. È doloroso per lui ripercorrere quei lunghi minuti in cui è rimasto in balìa dei suoi aguzzini. Vuole lasciarsi tutto alle spalle. Non prima di aver sporto denuncia contro gli aggressori, come hanno intenzione di fare anche le altre due vittime: «Vogliamo che vengano identificati, devono pagare per quello che ci hanno fatto». È l'amico Marco a raccontare quei terribili momenti: «Siamo stati accerchiati e menati da un gruppo di slavi. Il mio amico lo hanno buttato a terra e massacrato, per divertimento. Gli hanno anche strappato la birra di mano e gliel'hanno versata in testa. Sono stati degli animali».

 


«IMPOSSIBILE FERMARLI»
È successo tutto in pochi minuti, che però ai due trevigiani e alla loro amica sono sembrati ore. È l'una e mezza, i tre stanno camminando in via Olanda: il 19enne ha da poco finito di lavorare in pizzeria. Il gruppetto riaccompagna a casa un'amica e poi si imbatte in un gruppo di cinque stranieri ubriachi, che tornavano dalla spiaggia. «Avevano tra i 35 e i 40 anni, parlavano italiano ma con accento del'Est. Erano degli armadi. Hanno iniziato a importunarci». I balordi mettono gli occhi addosso alla ragazza: le rivolgono pesanti apprezzamenti. «Li abbiamo ignorati completamente» continua Marco, che studia Architettura a Venezia. Lui e i due amici decidono di tirare dritto nella speranza che quel brutto incontro finisca lì. Invece gli stranieri li seguono, li accerchiano e iniziano a menar le mani. «Hanno pestato il mio amico per divertimento, senza nessun motivo. Gli hanno spezzati in due la bicicletta. Era impossibile fermarli». Momenti di pure terrore. Sentendo il trambusto i residenti escono nei terrazzini, filmano la scena gridando di smetterla. Marco riesce ad allontanarsi di qualche passo, insieme alla ragazza. «Mi hanno dato un ceffone e una testata» - racconta. Ma al suo amico è andata molto peggio. È a terra, continua a incassare i colpi. Nemmeno la minaccia di chiamare i carabinieri basta a farli smettere. Sono momenti concitati, in cui gli aggressori si accaniscono anche contro la sua bicicletta, distruggendola. «Sono riuscito a chiamare i soccorsi, 112 e 118, ma ci hanno messo 40 minuti ad arrivare. Quelli avrebbero potuto farci a pezzi nel frattempo». Fortunatamente a un certo punto hanno mollato la presa, quando sempre più residenti si sono affacciati alle finestre. La vittima ne approfitta e riesce a divincolarsi. Anche gli aguzzini si dileguano prima dell'arrivo dei carabinieri. I tre ragazzi, nonostante lo choc, raccontano per filo e per segno quei momenti di follia e nelle prossime ore andranno in caserma a formalizzare la denuncia. «Vogliamo che vengano identificati, devono pagare».


MALA-MOVIDA
Un episodio grave, l'ennesimo in questa estate di follia jesolana. Avvenuto proprio nel sabato sera in cui la città era blindata con un ingente numero di forze dell'ordine schierate ad arginare gli eccessi della movida, scongiurando che le notti di divertimento finiscano nel sangue. Steward e cento agenti schierati dopo l'ennesima settimana difficile, culminata con la sparatoria in via Verdi. Ma mentre le forze dell'ordine presidiavano le vie della movida, all'1.30 in via Olanda, vicino a piazza Milano, i tre ragazzi venivano aggrediti. Tutto per un complimento alla ragazza. Partono spintoni, minacce, pugni.

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Ultimo aggiornamento: 14:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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