Tafferugli dopo l'invasione in campo, la voce dei tifosi bianconeri: «Noi provocati»

La Curva Nord in silenzio, parlano i rappresentanti dei club

Sabato 6 Maggio 2023
Tafferugli dopo l'invasione in campo, la voce dei tifosi bianconeri: «Noi provocati»

UDINE - La voce non è quella della Curva Nord.

Da parte del tifo organizzato e caldo dell'Udinese, ieri, solo il silenzio. Le parole però pesano, perché arrivano dal direttivo e dalla presidenza dell'Auc, l'associazione che riunisce i club bianconeri sparsi sul territorio e che più spesso si trova a dover fare la sponda e la spola tra la società e la "pancia" del tifo. Sono parole misurate ma decise, tese a ricostruire quei bruttissimi minuti post-partita in cui il prato della Dacia Arena si è trasformato in un piccolo campo di battaglia. E c'è un passaggio che supera gli altri: l'Auc, infatti, parla di «fattore scatenante» riferendosi all'irruzione dei tifosi del Napoli e al lancio di insulti e gesti provocatori verso la Curva Nord. Si capisce bene dove vada la freccia, che direzione abbia secondo i club bianconeri: sono stati i napoletani - questa la lettura - a provocare. Il resto è venuto dopo.


IL COMMENTO
«Siamo amareggiati e dispiaciuti - scrivono dall'Auc - per l'accaduto nonostante il pareggio e la bella gara disputata dalle squadre. Innegabile però che siano stati commessi atti vandalici all'interno dello stadio, facendo irruzione nel campo da gioco, strappando le reti e danneggiando il terreno e lanciando insulti e gesti provocatori a pochi metri dalla curva Nord, fattore scatenante della reazione dei nostri tifosi bianconeri. Comportamenti come quelli sopra citati dovrebbero giustamente essere condannati dalle autorità competenti, e ci si augura che vengano presi provvedimenti adeguati. Inoltre, sono stati segnalati fumogeni e petardi. Tuttavia è importante non generalizzare e non dipingere tutti i tifosi udinesi come violenti o aggressivi, come si legge oggi su molti giornali nazionali. Al contrario, la tifoseria bianconera è nota per la sua correttezza e rispetto delle regole. Da notare anche come durante il riscaldamento delle squadre, alcuni tifosi del Napoli hanno cercato di ostacolare l'alzata del bandierone, vessillo della nostra tifoseria, con bandiere e mani, lanciando birra e rivolgendo insulti alle persone locali. Ciò sicuramente ha alimentato una situazione di tensione con i tifosi udinesi, che è durata per tutta la partita».


LA POLEMICA
I club vogliono anche sottolineare di non avercela con la stragrande maggioranza dei tifosi napoletani. Critico, invece, il passaggio sulle forze dell'ordine. «È importante che garantiscano la sicurezza dei tifosi, evitando episodi come questi e impedendo che situazioni di tensione degenerino in violenza. Si poteva infatti prevedere un cordone di polizia a centrocampo, come fatto in seguito, per contenere l'euforia, a tratti giustificata, ma non con l'invasione di campo per la vittoria dello scudetto. In conclusione, bisogna prendere le distanze da qualsiasi forma di violenza negli stadi e promuovere una cultura dello sport che valorizzi il fair play e il rispetto reciproco. Speriamo che situazioni del genere non si ripetano in futuro e che la tifoseria del Napoli, così come quella di tutte le altre squadre, possa godersi lo spettacolo del calcio in modo pacifico e rispettoso. Solo così potremo riportare il calcio ai suoi valori originari, fatti di passione, sportività e rispetto reciproco».

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