Botte e cinghiate nella notte scudetto, sei le persone ferite a Udine

Una persona è grave, cinque hanno riportato ferite lievi

Venerdì 5 Maggio 2023 di Redazione Udine
Botte e cinghiate nella notte scudetto, sei le persone ferite a Udine

UDINE - Mancano pochi minuti al triplice fischio finale quando la tensione palpabile ormai da decine di minuti esplode. L’invasione di campo dei primi tifosi partenopei è la miccia che innesca la gazzarra in campo.

Non servono a nulla le fettucce stese dagli steward sul lato dei distinti della Dacia Arena, sul campo si riversano centinaia di supporter che non vengono contenuti. Farlo è praticamente impossibile. Una volta in campo si accendono torce e fumogeni, c’è chi ha il volto coperto dalla sciarpa chi dal berretto, altri ancora hanno il cappuccio. La maggior parte è però a volto scoperto, indossa la maglia del suo beniamino con i colori sociali del Napoli. Sembra un’invasione pacifica fino a quando alcuni dei tifosi si spingono verso la Curva Nord, cuore del tifo bianconero e l’affronto non viene tollerato. In settimana i bianconeri lo avevano già fatto sapere. «Non concederemo ai napoletani di festeggiare lo scudetto alla Dacia Arena». Così è stato. Così per interminabili minuti succede di tutto: c’è chi strappa le zolle per portare a casa una ricordo della serata e chi slaccia la cintura dei pantaloni per scagliarsi contro i tifosi avversari.


LA TENSIONE
A questo punto il cordone di polizia non trattiene alcuni degli ultras udinesi che vanno ad affrontare i napoletani al centro del campo. Sono momenti di tensione. Volano calci, pugni e cinghiate. Nel frattempo i napoletani arretrano, altri ritornano sugli spalti per proteggersi e ulteriori agenti e carabinieri vengono fatti entrare dall’esterno per dare manforte ai colleghi. Sono istanti interminabili in cui è il panico a dominare la scena. 

IL CORDONE DI SICUREZZA
Si costituisce un cordone lungo tutto il lato corto del terreno di gioco, da tribuna a tribuna, che lentamente fa arretrate i sostenitori azzurri verso la curva sud. 
Nel frattempo alcuni tabelloni luminosi vengono divelti, le barelle del 118 portano fuori i primi feriti. Secondo una prima ricostruzione sarebbero vittime della calca e del panico più che delle botte. Intanto la lunga notte di una Udine ad alto rischio ha inizio. Un’ora di provocazioni, continui attacchi tra tifoserie mentre attorno alle 23 iniziano a defluire i tifosi di casa ma nei parcheggi la vigilanza rimane alta, altissima mentre in centro città si muovono i caroselli e dall’alto l’elicottero della Polizia continua, così come aveva fatto dal pomeriggio, a sorvolare il quartiere dei Rizzi. Lentamente la situazione torna alla normalità tra camionette con i lampeggianti che controllano la situazione che potrebbe riesplodere da un momento all’altro.


FUORI DALLO STADIO
A mezzanotte ancora istanti di tensioni all’esterno della Dacia Arena. Un capannello di tifosi è rimasto nei parcheggi della curva nord, mentre vengono accesi fuochi artificiali sul lato opposto della curva sud. Fino a notte fonda le forze dell’ordine schierate per il dispositivo di sicurezza hanno operato per evitare ulteriori contatti tra le frange più calde del tifo. Un lavoro paziente ma indispensabile per evitare contatti tra le due tifoserie che non hanno fatto mistero di non andare troppo d’accordo.


NELLA DESTRA TAGLIAMENTO
Anche a Pordenone molti tifosi si sono riversati in piazza con la tromba e le bandiere per festeggiare lo storico scudetto del Napoli. Il fulcro della festa è stata come sempre piazza XX Settembre dove i tifosi hanno sempre festeggiato i successi sportivi. I tifosi hanno anche sfilato lungo il Corso, intonando cori e esultando per lo storico risultato.

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Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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