GORIZIA - Accusati di aver prelevato 4mila metri cubi di sabbia dal tratto di mare prospicente la concessione demaniale della “Git Spa”, per spostarli lungo il tratto di pertinenza. Nei guai erano finite le ditte “Git grado Impianti Turistici Spa” e “Costruzioni Isonzo Srl”, poiché, secondo i controlli dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Udine, alle due mancavano i titoli autorizzativi per procedere con le operazioni. Oltre a questo, la Procura della Repubblica di Gorizia aveva contestato il furto aggravato della sabbia. Era quindi scattata la denuncia, e oggi, a distanza di sette anni, è arrivata la sentenza. Il Tribunale di Gorizia, con sentenza del 25 maggio scorso, ha messo fine alla vicenda assolvendo gli imputati per la prescrizione dei reati edilizi e paesaggistici, inerenti la mancanza di autorizzazioni alla movimentazione della sabbia, e perché il fatto non sussiste in relazione all’accusa di furto della sabbia.
Il giudice monocratico Marcello Coppari del Tribunale di Gorizia ha assolto, perché il fatto non sussiste, Antonio Bruseghin e Alessandro Pegorini, rispettivamente amministratore unico e direttore tecnico della "Isonzo Costruzioni s.r.l." di San Pier D`Isonzo (Gorizia). Antonio Bruseghin e Alessandro Pegorini sono stati assistiti dall'avvocato Giovanni Borgna del Foro di Trieste.
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