Conegliano. Vittorio Sgarbi fuori orario: visita notturna alla mostra di De Chirico. «Invitato dal Comune»

Lunedì 15 Gennaio 2024 di Elena Filini
Conegliano. Vittorio Sgarbi fuori orario visita la mostra di De Chirico

TREVISO - «Non mi autoinvito facendomi aprire le mostre a mezzanotte. Ho risposto a una cortese sollecitazione». Vittorio Sgarbi a Conegliano: applausi, minestra e tachipirina. Ma quelle luci accese su Palazzo Sarcinelli non sono state una richiesta del sottosegretario, piuttosto un invito degli organizzatori. Giacca e calze rosse, camicia in tinta, ancora sull'onda del clima natalizio, Vittorio Sgarbi era l'ospite di punta della rassegna "Lettori in Chiostro". E certo non ha deluso. Ma sulla seconda serata si è scatenato un piccolo dibattito. E tra le cose di cui oggi il critico d'arte preferirebbe non doversi occupare - visti i fronti già aperti tra cui l'iscrizione nel registro degli indagati per lipotesi di reato di riciclaggio di beni culturali per il caso del quadro dell'artista seicentesco Rutilio Manetti, La Cattura di San Pietro - c'è la sortita notturna coneglianese e quell'apertura straordinaria non si capisce bene se richiesta o concessa.


Perché Sgarbi è andato sì a visitare la mostra su De Chirico in centro a Conegliano, ma nella sua versione, l'ha fatto perché dopo la sua lectio all'auditorium Dina Orsi, Comune e organizzatori gli hanno chiesto di farlo.

Niente favoritismi dunque. E benché l'assessora alla cultura Cristina Sardi ricordi come in un'altra occasione "sia accaduto un fatto analogo e poiché il professore non poteva fermarsi la notte abbiamo optato per la visita notturna" il sottosegretario tiene alla precisazione.


IL CHIARIMENTO
«Ho letto che mi sarei fatto aprire il museo a ora tarda. Ma non è così. Io della mostra non sapevo nulla, però la curatrice e l'assessore tenevano a che la vedessi, così dopo la serata in teatro mi hanno voluto accompagnare. Mi sono trattenuto tra le sale di palazzo Sarcinelli riconoscendo una mostra che avevo già portato a Osimo. Ma nessuna richiesta da parte mia». La questione sarà anche "di scarso interesse" come ritiene l'assessore Sardi, ma Sgarbi rincara la dose. «Che io veda una mostra è utile non a me ma alla città. Tra l'altro, non solo conosco benissimo de Chirico, ma la stessa mostra, con gli stessi e più quadri, e con la Fondazione De Chirico, io l'avevo già curata anni fa a Osimo. E prima ancora a Potenza». Ma perchè è così fondamentale la precisazione? «I quadri li conoscevo tutti. Non sopporto le bugie. E, ripeto, non sapevo della mostra a Conegliano».


IL QUADRO CONTESO
Venerdì la sua lectio ha richiamato quattrocento persone. Però per lei è stata una giornata abbastanza impegnativa su altri fronti «Perchè? Ho tenuto una serata molto applaudita all'auditorium Dina Orsi, un bel successo. È andato tutto benissimo». Ci sarebbe il particolare del quadro di Manetti, che lei personalmente ha consegnato ai Carabinieri per le indagini nel caso di presunto furto dell'opera. «Di quello non ho voglia di parlare, comunque desidero dire che sono sorpreso dalla precisione con cui il restauratore Gianfranco Mingardi ha localizzato il quadro. Ha dell'incredibile la quantità di particolari di cui è a conoscenza, addirittura il dettaglio della sala delle cucine in cui si faceva il bollito. Ne sa parecchio, mentre io non ricordo niente».


Mingardi afferma, in una lunga intervista, anche di non essere stato pagato da lei per quel lavoro «Ha fatto un cattivo restauro e io non l'ho pagato». Ma al di là dei suoi rapporti con Mingardi, Lei cosa ha da dire su questa vicenda? «Io ho scoperto un dipinto e l'ho fatto restaurare, non vedo dove sia il problema". Però secondo l'accusa non c'è solo questo.. "Io sono tranquillo, si chiarirà tutto».

Ultimo aggiornamento: 14:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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