Furbetti del reddito di cittadinanza: i nomi dei 17 rom e la beffa da 150mila euro

Martedì 29 Novembre 2022 di Giuliano Pavan
Furbetti del reddito di cittadinanza: i nomi dei 17 rom e la beffa da 150mila euro
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TREVISO - Percepivano il reddito di cittadinanza non solo senza averne diritto, ma truccando le carte per figurare come regolari destinatari del sussidio. La squadra mobile di Treviso ha scoperchiato un sistema, rodato, ideato da un nucleo di famiglie rom del trevigiano, per un danno alle casse dello Stato stimato al momento in 150mila euro. Residenze fittizie, inesistenti familiari a carico, attività commerciali nascoste al Fisco o condotte prevalentemente in nero: erano questi, secondo gli accertamenti condotti dalla questura, gli escamotage utilizzati per incassare ogni mese importi fino a 780 euro, erogati direttamente nelle carte postali che gli inquirenti hanno posto sotto sequestro probatorio.

In tutto sono 17 le persone iscritte nel registro degli indagati, ma i controlli (sia dal punto di vista fiscale che penale) sono tuttora in corso.

Nomi e cognomi: chi sono i furbetti


Georgevic, Levacovic, Gurgevic, Petrov, Modest. I cognomi sono sempre gli stessi. Personaggi di etnia rom che a Treviso vivono, o hanno vissuto, o fanno finta di abitare. E che sfruttano la situazione per incamerare denaro a danno di chi ne avrebbe realmente bisogno. Di ceto c'è che, almeno per ora, i redditi di cittadinanza che percepivano sono stati bloccati. I casi sono diversi tra loro, ma tutti legati dalla stessa condotta considerata illecita dagli inquirenti. Ad esempio in un'abitazione di Borgo Mestre, allo stesso civico, risultano residenti in undici: Dido Georgevic (36 anni), Giulio Georgevic (58 anni), Sonia Levacovic (60 anni), Luisa Modest (38 anni), Giordan Georgevic (28 anni), Esmeralda Petrov (30 anni), Devid Georgevic (42 anni), Giulio Georgevic (24 anni), Letizia Levacovic (21 anni), Annamaria Levacovic (53 anni) e Leonard Georgevic (22 anni). Sempre in Borgo Mestre, ma a un altro civico, Gyongy Petrovics (44 anni) e Clarissa Georgevic (22 anni). In vicolo San Zeno abitano invece Charlie Georgevic (32 anni) e Smeralda Gurgevic (32 anni), mentre in via Bartolo Longo vive Kendi Petrow (38 anni) e in via dei Mille a Preganziol il 38enne Rudy Georgevic. Tutti, secondo il sostituto procuratore Giulio Caprarola, hanno barato per ottenere il sussidio.

Le accuse


I casi sono diversi, e circostanziati nel decreto di perquisizione del tribunale di Treviso. Dido Georgevic, ad esempio, ha dichiarato di essere disoccupato tra il luglio 2019 e il febbraio 2021 ma ha curato la compravendita di 67 autovetture. Giulio Georgevic ha affermato invece di avere due persone a carico come nucleo familiare quando vivevano rispettivamente a Roma e in Olanda. Sonia Levacovic ha dato false dichiarazioni relative alla sua identità sostenendo di vivere in Borgo Mestre, cosa non vera. Così come Rudy Georgevic, che per l'accusa ha mentito anche sulla residenza dei propri familiari. Giordan Georgevic ed Esmeralda Patrov, invece, hanno dichiarato che il nucleo familiari era composto solo da loro due quando in realtà era formato da altre cinque persone. Poi ci sono i casi di Devid Georgevic, Gyongy Petrovics, Clarissa Georgevic, Giulio Georvgevic e Letizia Levacovic che hanno sostenuto di essere disoccupati, mentendo sulla loro effettiva residenza, quando a vario titolo si sono occupati della compravendita di 159 auto, incassando i relativi proventi. E c'è anche chi, utilizzando il nome di un vicino di casa, ha sottoscritto a sua insaputa un contratto per l'energia elettrica.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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