La nuova Piola, storica pizzeria, punta sulla periferia: «Aperti dal mattino con le colazioni»

Domenica 19 Novembre 2023 di Elena Filini
La nuova Piola, storica pizzeria, punta sulla periferia: «Aperti dal mattino con le colazioni»

TREVISO - «Il nuovo trend? Le periferie». Dante Carniato, patron insieme al fratello Stefano della Piola, a dicembre lascerà il centro storico. «Ma la formula Piola riparte da San Zeno, nei locali dell’ex bar da Ico». L’aria di dismissione aveva preoccupato i fan della storica pizzeria trevigiana, da 36 anni sulla piazza e da 24 in via Carlo Alberto. Nei giorni scorsi era stata tolta anche l’insegna, ma si è trattato di un falso allarme. «C’è un semplice problema elettrico, noi stiamo in centro fino a Natale». Nuova avventura per la pizzeria icona della città. Treviso, Buenos Aires, New York. Magia della Piola: la pizza più local e internazionale che ci sia. Ma non c’è solo il food. È un luogo da sempre aperto alla diversità e alla cultura, inclusivo e open minded. 36 anni per l’avventura dei fratelli Stefano e Dante Carniato, trevigiani con il sogno di creare qualcosa di nuovo nel mondo dell’enogastronomia trevigiana. L’anno della svolta però è stato il 1989, quando al ristorante si è aggiunto il forno a legna. Subito è arrivata anche la proposta culturale: dalla musica ai libri, passando per i dibattiti e soprattutto l’arte. In quegli anni il locale è stato epicentro della cultura trevigiana, ospitando Treviso Comics e Fabrica Benetton, oltre a mostre artistiche e fotografiche tra cui la prima esposizione di Renato D’Agostin. A contribuire all’immagine di Piola è stato anche Pierre Bourigault, designer francese che ha dato il via al magazine “Piola”. L’avventura sudamericana parte invece nel 1992. La prima Piola all’estero è aperta a Buenos Aires, l’8 aprile 1993. Da lì è stata una rapida conquista che ha portato il marchio in oltre 50 città del mondo e in ben 10 stati: Argentina, Usa, Canada, Messico, Brasile, Turchia, Cile, Panama, Ecuador, Colombia. Ma oggi i fratelli Carniato puntano sulle periferie.

Quindi ultimo Natale nel centro di Treviso?

«Termineremo il contratto d’affitto a fine anno. A Natale saremo ancora operativi in via Carlo Alberto. Da gennaio invece lì ci trasferiremo altrove». Qual è il vero motivo che vi ha portato a spostarvi? «La proprietà non ha rinnovato il contratto di affitto dopo 24 anni. Hanno deciso di fare altre cose: pare che al piano terra si faranno dei garage e al primo c’è notizia che si voglia fare un appartamento quindi l’edificio avrà una nuova destinazione».

Perchè avete scelto di uscire dal centro storico?

«Abbiamo visto altri posti in centro, ma non erano posti adatti a noi. Ma avremo comunque un buon passaggio: il locale è alle porte di Treviso, speriamo di piacere sempre. Come sta avvenendo in 36 anni».

Dove si trasferisce la Piola?

 «Saremo sul Terraglio, al posto del bar da Ico ora Iconico. Abbiamo avuto un’opportunità interessante e così ci siamo decisi»

Come sarà la nuova Piola?

«La grande novità è che saremo aperti dalle 8 del mattino. Faremo anche le colazioni, come era tradizione da Ico, poi riapriamo il mezzogiorno. Durante il Covid avevamo deciso di chiudere la pizzeria a pranzo e di fatto non abbiamo più riaperto, ma ora abbiamo richieste di questo tipo. Ci saranno anche proposte di ristorante, ma il nostro core business resterà la pizza»

Ma non c’è solo questo..

«La grande novità è che nei locali della coloreria accanto apriremo anche una rivendita di pane, focacce e prodotti di panificazione».

Come sono gli spazi nel nuovo locale?

«Lo spazio è meno grande di via Carlo Alberto, ma ci sono due ampi plateatici che compensano ampiamente».

Neppure un po’ di dispiacere nel lasciare dopo tutto questo tempo?

«Ci dispiace andare via dal centro però nello stesso tempo crediamo che la formula Piola rimanga intatta. Io penso che la periferia possa dare molto».

Quindi con questo spostamento Piola intercetta un nuovo trend? «Credo che in questo momento siano più stimolanti. Il centro di Treviso soffre, ma non lo dico solo io. Ci sono sempre meno uffici, i cinema non ci sono più, mancano quindi i motivi per frequentarlo. Quindi abbiamo deciso di portare la nostra filosofia nella periferia. Una nuova avventura che ci stimola»

Oggi i manifesti recitano “Quasi Piola”

«Ci piace che i nostri clienti si abituino al cambiamento. Anche se lo spirito della Piola certo non cambierà» 

Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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