Omicidio di Conegliano, i primi ragionamenti su come uccidere Margherita Ceschin nel 2017. Si cercano altri due uomini sull'auto dell'ex marito

Sei anni fa la vittima aveva denunciato Enzo Lorenzon per minacce e ingiurie

Martedì 25 Luglio 2023 di Redazione web
Omicidio di Conegliano, i primi ragionamenti su come uccidere Margherita Ceschin nel 2017. Si cercano altri due uomini sull'auto dell'ex marito

CONEGLIANO (TREVISO) - L'omicidio di Margherita Ceschin "pensato" dal 2017, premeditato da settimane prima dell'attuazione e concretizzato il 24 giugno 2023. La 72enne aveva già denunciato l'ex marito Enzo Lorenzon sei anni fa, per ingiurie e minacce, ma le segnalazioni non avevano portato all'emissione di misure di protezione a suo favore. Questo quanto emerso, tra le altre, oggi, 25 giugno in un punto d'aggiornamento tenutosi alla presenza del procuratore Marco Martani. «Cominciava a pensarci almeno sei anni fa, la premeditazione inizia sicuramente prima del 14 giugno quando viene accertato il primo sopralluogo nella casa della Ceschin. Noi pensiamo ci siano altre due persone coinvolte, stiamo anche lavorando per potenziare il quadro giudiziario degli altri già fermati - ha spiegato - Si cercano gli altri due uomini non radicati nel territorio nazionale ritornati all'estero. Le celle telefoniche agganciate vicino alla casa della Ceschin, sono state seguite fino alla frontiera di Ventimiglia a bordo del Freelander di Lorenzon.

Poi non possiamo più seguirli ma abbiamo degli elementi per poter capire dove sono».

Gli ultimi sviluppi

Nei giorni scorsi i carabinieri hanno arrestato quattro persone accusate dell'omicidio di Margherita Ceschin. Si tratta del presunto mandante del delitto, l'ex marito della vittima, Enzo Lorenzon 80 anni di Ponte di Piave, il quale avrebbe agito in concorso con una 32enne di origini dominicane e di due connazionali della donna, un 38enne, Sergio Antonio Luciano Lorenzo, residente a San Biagio, ed un 41enne, Juan Maria Guzman, residente a Treviso, quest'ultimo trovato in possesso di circa tre etti di cocaina. E c'è attesa per la giornata di oggi, dove uno dei fermati dovrebbe essere interrogato: «Oggi ci potrebbero essere delle dichiarazioni spontanee da parte di uno degli indagati», conferma Martani. «L'attuale compagna di Lorenzon riteniamo abbia avuto un ruolo importante tra lui e gli esecutori materiali - aggiunge - L'ex amante di Lorenzon si è spontaneamente presentata, ha avuto un senso civico e ha ritenuto di poter dare un supporto importante alle indagini». 

La ricostruzione

Ci sono quindi ancora due persone ancora in fuga, oltre alle quattro arrestate sabato scorso, per l'omicidio della donna di 72 anni Conegliano trovata priva di vita il 24 giugno scorso nella sua abitazione. La donna sarebbe stata uccisa da almeno due uomini, entrati nella sua abitazione attraverso un terrazzino, presumibilmente assoldati dal marito, Enzo Lorenzon, 79 anni, di Ponte di Piave, con il quale era in corso una burrascosa pratica di separazione dal 2017. È in quell'anno che una donna italiana, allora legata a Lorenzon, si sarebbe sentita richiedere da lui se vi fosse la possibilità di individuare, nel Meridione, soggetti disponibili a «dare una lezione, eventualmente anche ad uccidere» l'ex consorte. Alla base dei conflitti tra i due vi sarebbe stata la pesantezza dell'assegno di mantenimento riconosciuto alla donna, 10mila euro al mese, oltre ad azioni giudiziarie che avevano portato al pignoramento di alcuni beni dell'uomo e a controlli della Guardia di Finanza nell'azienda vitivinicola di cui è titolare. Per assoldare i killer Lorenzon si sarebbe servito delle conoscenze della sua attuale compagna, una dominicana di 32 anni, Dilesy Luciano Guzman, che avrebbe contattato un cugino, Sergio Luciano, e un conoscente, Juan Maria Guzman, tutti arrestati sabato scorso. Nella partita sarebbero poi entrati altri due soggetti, giunti in Italia dalla Spagna e usciti dal Paese attraverso la frontiera di Ventimiglia il giorno dopo il delitto. In alcune intercettazioni telefoniche Lorenzon era preoccupato del fatto che avrebbero usato una sua auto per l'espatrio. La decisione di procedere ai fermi da parte della magistratura è stata determinata da più segnali, in base ai quali gli indagati sarebbero stati sul punto di lasciare l'Italia. 

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Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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