Sicari, per uccidere l'ex moglie, Lorenzon in cella: la vita fra villa e vigneti e i 10mila euro al mese di mantenimento

Domenica 23 Luglio 2023 di Maria Elena Pattaro
Enzo Lorenzon

​PONTE DI PIAVE (TREVISO) -  Quando lo hanno arrestato si è sentito male. Proprio come il giorno del funerale della sua ex moglie che lui stesso, secondo l’accusa, avrebbe ordinato di uccidere perché non era più disposto a pagarle l’assegno di mantenimento: 10mila euro al mese. Enzo Lorenzon, 80 anni, di Ponte di Piave, imprenditore vinicolo e agricolo ormai in pensione, è il presunto mandante dell’omicidio di Margherita Ceschin, 72 anni. Mente del delitto, insieme a lui, la giovane compagna Dileysi Lorenzo Guzman, 32enne di Santo Domingo. La giovane, secondo gli inquirenti, dalla morte dell’anziana avrebbe tratto un notevole vantaggio visto che il patrimonio dell’anziano ammonta a svariati milioni di euro, tra terreni e immobili. Ora entrambi sono in carcere (a Treviso lui, a Venezia lei) con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. I rapporti tra Lorenzon e la sua ex erano logorati da tempo. Margherita aveva chiesto la separazione nel 2015 e nel 2019 si era trasferita a Conegliano, nell’appartamento di via XXVIII Aprile per stare più vicino a una delle figlie e alle nipotine. Ora era corso la causa di divorzio. La donna percepiva un assegno di mantenimento di 10mila euro al mese.

Una somma cospicua.

I POSSEDIMENTI

Del resto l’80enne, molto conosciuto in paese, è titolare di diversi possedimenti a Ponte di Piave, specialmente terreni. Poderi che però negli ultimi anni non lavora più direttamente. Era titolare di un’azienda agricola nella quale lavorava anche Margherita. Tra le varie proprietà che seguiva aveva anche Casa Roma, un ristorante enoteca molto rinomato, chiuso però durante il Covid: la pandemia gli aveva assestato la mazzata definitiva. Nel frattempo per Lorenzon erano arrivati anche problemi di salute. Il crollo delle entrate e le spese impreviste hanno probabilmente inasprito le tensioni economiche legate al divorzio, innestandosi sulla vecchia ruggine nei confronti della moglie. L’avvocata Alessia Telesi, che lo assiste nella causa di separazione, assicura che l’80enne ha sempre pagato regolarmente. «Sono esterrefatta - commenta la legale, scettica di fronte al movente economico -. Non credo che possa aver fatto una cosa del genere». Alcuni compaesani di Ponte di Piave raccontano che i rapporti erano piuttosto tesi anche prima della separazione. Lui, che frequentava il paese, viene dipinto come un carattere burbero e litigioso. Dopo la rottura ognuno dei due aveva cercato di rifarsi una vita. Lorenzon con la nuova compagna Dileysi Lorenzo Guzman, di quasi cinquant’anni più giovane. Mentre Margherita si era concentrata sul fare la nonna, dando una mano con le bambine alla figlia che abita a Conegliano e sul coltivare le amicizie. L’ex marito invece non aveva buoni rapporti con le due figlie, una residente appunto nella città del Cima, l’altra a Padova.

IL COMPORTAMENTO

Lorenzon aveva partecipato al funerale dell’ex moglie, celebrato nella chiesa di San Pietro di Feletto. Era seduto nelle prime file, non accanto agli altri famigliari ma ai sindaci di Conegliano e di San Pietro di Feletto. Il suo comportamento non era passato inosservato, anzi. «Era seduto accanto a me, sembrava affranto, mi diceva che si sentiva male, che gli mancava il respiro - dice la sindaca Maria Assunta Rizzo -. Mi ero offerta di accompagnarlo fuori, ma non ha voluto. Ho scoperto solo in seguito che era l’ex marito, non lo conoscevo. L’ho trovato già in chiesa quando è entrato il feretro ed è rimasto lì quando siamo usciti. Non è venuto in cimitero. È sempre rimasto seduto, si appoggiava a un bastone. Ho scoperto solo in seguito che si trattava dell’ex marito della signora Ceschin. Col senno di poi mi chiedo se fosse pentimento o una messa in scena. Sono davvero incredula. Questa notizia ci ha travolto. Mi dispiace ancora di più: quella famiglia ora è distrutta due volte». Al funerale avevano partecipato anche i carabinieri di Conegliano e uno di loro, in borghese, aveva ripreso i presenti con una piccola telecamera. Segno che la pista familiare aveva già preso quota. 

(ha collaborato G. Rorato)

Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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