Omicidio di Conegliano. Chi ha ucciso Margherita Ceschin? La "scala" e l'ipotesi dei due ladri: cosa sappiamo Video

Giovedì 29 Giugno 2023 di Valeria Lipparini
Omicidio di Conegliano. Chi ha ucciso Margherita Ceschin?

CONEGLIANO (TREVISO) - Gli assassini di Margherita Ceschin, la 72enne soffocata nel suo appartamento in via XXVIII Aprile a Conegliano, avrebbero scavalcato la ringhiera posta attorno al condominio venerdì sera.

E poi sarebbero saliti sul cofano e sul tettuccio dell'auto della vittima parcheggiata sotto la sua terrazza. Una specie di "scala" improvvisata per raggiunge il balcone, posto al primo piano e lasciato aperto in una serata afosa. Prende piede l'ipotesi che ad agire siano stati in due, che sarebbero stati immortalati dalle telecamere della zona. Gli "occhi" elettronici ne avrebbero fotografato i movimenti. Ed ecco perchè è stato "impacchettato" con tanto di teli di plastica e nastro adesivo, il percorso che i due malviventi, poi trasformatisi in assassini, avrebbero fatto per entrare nella casa di Margherita Ceschin. Oggi, la scena del crimine sarà esaminata dai carabinieri del Ris di Parma alla ricerca di tracce biologiche del passaggio dei ladri. Tracce ematiche, ma anche capelli, saliva, segni del passaggio di estranei nella casa della donna, compreso il terrazzino.


IL RITROVAMENTO
Margherita è stata trovata sabato sera, stesa nel divano di casa, composta, con addosso il pigiama. Le ciabatte erano invece buttate, a distanza di circa 70 centimetri l'una dall'altra. Il televisore spento e la sola luce della cucina accesa. Se la porta finestra era aperta sul balcone, l'uscio di casa è stato trovato chiuso dall'interno, ma senza mandata, solo con lo scrocco. Potrebbe essere stato rinchiuso dai ladri-assassini in fuga. L'autopsia eseguita dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli ha chiarito che la 72enne è morta per soffocamento. Probabilmente con un cuscino. Mentre un complice le stava seduto sopra - confermato dallo sfondamento della cassa toracica - l'altro le avrebbe premuto il cuscino sul viso. L'anziana, sarebbe stata stordita con un colpo alla testa che le avrebbe lasciato una ecchimosi, compatibile anche con un pugno. Il cellulare della donna è stato trovato, spaccato, nel lavello della cucina, sotto un rivolo di acqua che era stata lasciata aperta. Si pensa che l'anziana l'avesse usato per chiedere aiuto e per questo sarebbe stato distrutto.


Continua, intanto, l'inchiesta, ad opera dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Anna Andreatta. I militari dell'Arma stanno sentendo tutti i vicini di Margherita, non soltanto gli inquilini del suo stesso condominio, ma anche i dirimpettai. Oltre, ovviamente, ai familiari. Quando i carabinieri del Ris avranno ultimato gli accertamenti, l'abitazione che era stata posta sotto sequestro sarà accessibile ai familiari che faranno l'inventario degli oggetti di proprietà della 72enne per capire qual è stato il bottino. Per ora risulta mancante soltanto il portafogli. Ma la conferma verrà solo nei prossimi giorni.

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FURTO DEGENERATO
Che si sia trattato di un furto poi degenerato sembrerebbe la pista più accreditata, visto il disordine in cui è stata trovata la camera da letto, con cassetti e ante degli armadi aperti e il materasso rivoltato da sotto in su. In un'altra camera sono stati trovati scatoloni ma sembra che siano stati assemblati dalla stessa proprietaria di casa. Il procuratore Marco Martani ha assicurato: «La nostra priorità in questo momento è fare di tutto per riuscire a incastrare il colpevole, o i colpevoli. I furti in casa, di per sé, sono già dei reati fastidiosi non solo per chi li subisce. In questo caso si è andati oltre, ed è preoccupante». L'inchiesta non è facile e non sarà veloce. Ma oggi dai Ris potrebbero giungere con ferme importanti.

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 13:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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