Omicidio sul Piave. Anica e le minacce del suo ex: «Vengo in Italia e ti ammazzo»

Venerdì 2 Giugno 2023 di Giuliano Pavan
Anica Panfile

TREVISO - «Stai sicuramente con un'altra persona. Io verrò in Italia e ammazzerò sia te che lui». E ancora: «A Treviso ho amici albanesi che ti possono fare del male». Sono solo alcune delle frasi pronunciate da Vasilica Lungu, l'ex compagno di Anica Panfile, padre di tre dei suoi quattro figli, nei confronti della 31enne ritrovata cadavere in un'ansa del Piave a Spresiano domenica 21 maggio. Minacce che riguardano solo la prima delle due denunce presentate dalla donna, risalenti al periodo successivo alla loro separazione. Per questi fatti, Lungu si trova a processo per minacce aggravate. L'ultima udienza si era tenuta lo scorso 20 dicembre, quando Anica si era rifiutata di ritirare la querela, segno che aveva ancora paura di quell'uomo, difeso d'ufficio dall'avvocato Andrea Zambon.

La prossima invece è in calendario il prossimo 16 giugno: il tribunale aveva disposto il rinvio perché il 33enne risultava irreperibile, incaricando i carabinieri delle ricerche per notificargli l'avviso del procedimento penale in corso.

LE INDAGINI
La vicenda risale infatti al 2018: l'uomo era poi tornato in Romania tagliando di fatto i rapporti con l'ex compagna e figli. Vasilica Lungu, però, dopo il delitto è tornato a Treviso la settimana scorsa. Ad oggi non ci sono evidenze che fosse presente in città al momento della scomparsa della donna, ma gli inquirenti stanno effettuando accertamenti anche sui suoi spostamenti. Così come su quelli su colui che Lungu indicava come «un'altra persona», ovvero l'attuale compagno di Anica, il 58enne Luigino De Biase. La Procura, sentendolo come persona informata sui fatti dopo aver presentato la denuncia di scomparsa della 31enne, hanno perquisito la sua abitazione e sequestrato il suo cellulare per analizzare gli ultimi messaggi e telefonate intercorse con la vittima. A quanto pare anche in questo caso non sono emerse contraddizioni: quanto dichiarato agli inquirenti dal 58enne corrisponde a quanto ritrovato nel suo cellulare. La Procura, subito dopo la scomparsa, ha sequestrato anche il computer e il vecchio telefono che era in uso ad Anica (quello attuale non è ancora stato trovato, ndr) alla ricerca di tracce per risolvere il giallo. Con ogni probabilità anche quello di Franco Battaggia, il 76enne ex datore di lavoro di Anica, titolare della Pescheria "El Tiburon" di Spresiano e potenzialmente l'ultima persona ad aver visto Anica viva (si sono incontrati giovedì 18 maggio, giorno della scomparsa, perché doveva consegnarle il Cud). Le analisi sono ancora in corso.

I REPERTI
Nel frattempo mercoledì mattina, scandagliando le acque del Piave dopo aver abbassato le acque del canale della Vittoria a Spresiano, i carabinieri del nucleo investigativo e i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ritrovato la felpa grigia indossata da Anica il giorno della scomparsa, un mazzo di chiavi, gli occhiali, un accendino e un pacchetto di sigarette di marca Chesterfield. Materiale messo a disposizione della scientifica per cercare di estrarre il dna del killer o altre tracce biologiche diverse da quelle della vittima. Per i risultati si dovrà attendere. I familiari della 31enne sperano che il cerchio si stringa presto. Intanto una prima vittoria l'hanno ottenuta: il tribunale dei minori ha nominato un tutore per i figlia della donna imponendo per loro il divieto di espatrio. Temevano che Vasilica Lungu potesse portarli con lui in Romania.

      

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 12:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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