L'omicidio di Anica Panfile. Sentiti tutti gli uomini vicini a lei: il compagno, l'ex marito e il datore di lavoro

Domenica 28 Maggio 2023 di Lina Paronetto
Il ponte dove sono stati messi dei fiori per Anica Panfile, la 31enne trovata cadavere nel Piave

SPRESIANO - Spresiano, via del Fante, dove la strada diventa via Barcador. A un centinaio di metri dal monumento ai caduti scorre lo scarico del canale della Vittoria che poco più in là porta al Piave. In quel punto, sul ponticello stradale che lo attraversa, qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori e due lumini: rose blu, bianche, fucsia, legate con un nastro. Il luogo dove domenica scorsa è stato notato da un pescatore il corpo di Anica Panfile è poco lontano, sul fiume. La persona che ha lasciato i fiori può aver ritenuto questo ponte il posto vicino, più accessibile in cui lasciare un pensiero in memoria della 31enne ritrovata senza vita.

Ma se ci si guarda intorno, viene da pensare che proprio in questo punto il responsabile della morte di Anica possa aver fermato la macchina e gettato in acqua il corpo. 


ZONA ISOLATA

La zona è in aperta campagna. La si raggiunge una volta superato il ristorante “Da Domenico”, e di giorno è relativamente frequentata. Di notte c’è da immaginare sia pressoché deserta. Il buio, il silenzio potrebbero aver “coperto” qualcuno che non aveva nessuna intenzione di farsi vedere. Tra l’altro qui la corrente del canale è particolarmente impetuosa, e a metà del tratto verso il fiume compie un’ulteriore accelerazione, tanto che da quel ponte spesso e volentieri c’è chi lancia in acqua dell’immondizia di cui vuole disfarsi, che la corrente fa velocemente sparire. La salma della giovane madre è stata ritrovata poco distante, più a sud. Vittima di un omicidio che resta da capire se sia stato volontario o preterintenzionale, ma questo, come ha sottolineato il procuratore della Repubblica Marco Martani, lo si chiarirà più avanti, quando il presunto responsabile e i suoi eventuali complici avranno un nome e un cognome. 


GLI ACCERTAMENTI

Sono stati sentiti tutti i soggetti con cui è nota una frequentazione della giovane mamma, dall’attuale compagno Luigino De Biase, all’ex datore di lavoro Franco Battaggia, ex primula rossa della mala del Brenta, che da tempo, tra Arcade e Spresiano, si è rifatto una vita. Vagliata anche la posizione dell’ex marito di Anica, V.L., tornato dalla Romania. Ad Arcade, dove la 31enne è stata vista per l’ultima volta, è funzionante un capillare sistema di videosorveglianza che i carabinieri stanno scandagliando. Il sindaco Domenico Presti ha ricordato come anche altre volte, in passato, i filmati si siano rivelati fondamentali per risolvere casi delicati come la rapina, poi costata la vita, all’84enne Giovanni Coghetto, morto dopo diversi mesi di ricovero. Presti non ricorda di aver mai visto di persona Anica, che pure frequentava il paese. Ma il caso inquieta: «La famiglia ha diritto di sapere cos’è successo a questa povera donna, che era peraltro mamma di quattro bambini – conclude il sindaco – E lo vuole anche la mia comunità. Non sappiamo se il delitto sia avvenuto nel nostro territorio o altrove: anche noi vorremmo delle risposte». 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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