Tre esplosioni nella notte, azienda chimica distrutta dal rogo: non è escluso il dolo

Martedì 18 Aprile 2023 di Alberto Beltrame
Ciò che rimane dell'azienda dopo il rogo

PONZANO - Tre esplosioni in successione, poi le lingue di fuoco che illuminavano a giorno il cielo e la nube nera sopra il capannone, distrutto nel giro di poche ore dall'incendio. All'interno c'erano centinaia di fusti di solventi (molti dei quali per fortuna vuoti) dell'azienda Kemistone di via delle Libertà. Del fabbricato della ditta, che commercializza prodotti chimici, ieri mattina, non erano rimasti che i muri. E a lungo hanno dovuto lavorare i vigili del fuoco, intervenuti con più di venti uomini, per evitare che le fiamme, divampate verso le 23.30 di domenica, intaccassero anche gli edifici circostanti. «Siamo rovinati, è bruciato tutto e non ho idea se avremo la forza di rialzarci» ha detto sconsolato il titolare Mauro Codogno che ha sottolineato però che a finire bruciati sono stati soprattutto cartoni e imballaggi.

L'ALLARME
Codogno, domenica sera, era stato in azienda per sistemare alcuni ordini. E se n'era andato proprio poco prima che scoppiasse il rogo. «Era tutto in ordine e tutto spento». L'incendio, stando ai primi riscontri dei vigili del fuoco, sarebbe inizialmente scoppiato dal retro della ditta (vicino alla Sidermarca, azienda dell'ex moglie del titolare della Kemistone), dov'è stoccato parte del materiale. Ipotesi al momento non esclude la pista di una possibile origine dolosa dell'incendio, sul quale pg dei vigili del fuoco e carabinieri di Montebelluna stanno procedendo con gli accertamenti.

Quel che è certo è che il capannone di circa 400 metri quadri è andato completamente bruciato senza che i vigili del fuoco, vista la presenza di sostanze infiammabili, potessero salvarlo. Le esplosioni di alcuni fusti, sentiti anche da chi risiede a diverse centinaia di metri dalla zona industriale, sono state talmente forti da mandare in frantumi anche i vetri di un capannone che si trova di fronte alla Kemistone. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. «I pompieri arrivati da Treviso, Montebelluna e con l'apporto dei volontari di Asolo con 3 autopompe, 3 autobotti, il carro aria e 18 operatori, coadiuvati dal capo servizio, hanno iniziato le operazioni di spegnimento del rogo completamente generalizzato - tirano le fila dal comando provinciale dei pompieri -. Le squadre sono riuscite a contenere le fiamme, evitando il coinvolgimento dei due capannoni limitrofi divisi solo dai muri di contenimento».

LA NUVOLA DI FUMO
A Ponzano, assieme al titolare dell'azienda e al sindaco Antonello Baseggio, che ha seguito fino al totale spegnimento del rogo il lavoro dei pompieri, sono subito intervenuti i tecnici dell'Arpav per il monitoraggio ambientale. Sia vigili del fuoco che Arpav hanno chiesto all'azienda di consegnare le "schede di sicurezza" per capire con esattezza quali sostanze siano bruciate. «Sono state fatte diverse misurazioni, sia a Ponzano che a Villorba, visto che il vento soffiava in quella direzione. Non ci sono stati rischi per la popolazione e su questo sono stato rassicurato sia dall'Arpav che dall'assessore regionale all'ambiente Giampaolo Bottacin: le sostanze chimiche bruciate nella combustione non hanno determinato livelli di inquinamento pericolosi. Sono state fatte intervenire anche delle ditte specializzate per il recupero delle acque utilizzate per lo spegnimento del rogo dalle caditoie, dove sicuramente era finita parte dei solventi». Ora toccherà ai vigili del fuoco e ai carabinieri di Montebelluna cercare di chiarire le cause dell'incendio e stabilire se si sia trattato di o meno di un semplice incidente. «Il titolare ha perso tutto, purtroppo: non solo l'azienda, ma anche tutte le commesse. Non sa neanche lui come possa essere successo: era stato in azienda poco prima, ed è sicuro fosse tutto spento». Un danno enorme, nonostante la ditta risulti assicurata.
 

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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