Fausto Pinarello esasperato dopo il maxi furto di biciclette: «Prendiamo le guardie armate»

Lunedì 27 Novembre 2023 di Maria Elena Pattaro
Il presidente Fausto Pinarello

TREVISO - «Non ci resta che assoldare una guardia armata per sorvegliare la fabbrica. Due furti in meno di 24 ore, nonostante allarme, telecamere e porte blindate sono una cosa inaudita». C’è un misto di amarezza e rabbia nelle parole di Fausto Pinarello dopo la doppia razzia messa a segno nei giorni scorsi da un commando di ladri.

La banda ha trafugato in totale 19 biciclette di alta gamma dalla Cicli Pinarello, in Strada ovest. Il bottino è da capogiro: circa 280mila euro.

I malviventi che hanno “profanato” il tempio del ciclismo trevigiano sono dei professionisti in grado di superare i sistemi di sicurezza e di svaligiare il magazzino in soli tre minuti per dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. «Ci sentiamo impotenti: abbiamo misure di sicurezza sofisticate eppure non sono bastate - allarga le braccia il presidente -. Abbiamo già rinforzato i sistemi di allarme e le porte d’accesso. Ora siamo pronti a ingaggiare una guardia armata che rimanga in azienda tutta la notte. Più di così non sappiamo cosa fare».


LA DOPPIETTA
 

Il primo furto è stato messo a segno la notte tra mercoledì e giovedì, verso le 3. Il commando arriva con un furgone nel retro dell’azienda, dalla parte degli uffici amministrativi. I ladri tagliano la recinzione e forzano la porta antipanico. Sono in tre, con guanti, passamontagna, spranghe e torce. Un quarto complice probabilmente li attende al volante del furgone e fa da palo. I primi due entrano a passo di giaguaro, accucciati a 30 centimetri dal pavimento. Il terzo disattiva l’allarme. Ma non le telecamere, che filmano l’intera scena. In tre minuti si impossessano delle biciclette più costose: ne caricano ben 12 nel furgone e scappano.

Venti ore dopo va in scena la replica: la banda torna in viale della Repubblica per “finire il lavoro”. Le rete e la porta blindata nel frattempo erano state riparate, l’allarme anche. Eppure queste precauzioni non sono bastate a fermare i ladri. Alle 23 di giovedì, il commando colpisce di nuovo. Il copione è lo stesso: foro sulla rete, porta forzata e razzia. Stavolta non si preoccupano neppure di far saltare l’allarme. Rubano altre 7 biciclette del prestigioso marchio, noto a livello internazionale, e si dileguano. 


LE INDAGINI

Sul doppio furto indaga ora la polizia. Gli investigatori hanno già acquisito i filmati di videosorveglianza ed effettuato i sopralluoghi, anche con l’ausilio della scientifica, che ha esaminato la scena a caccia di impronte e tracce. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella del commando dell’Est Europa che avrebbe agito su commissione per rivendere le preziose biciclette nel mercato nero. Non è la prima volta che il colosso delle biciclette finisce nel mirino: «Sarà ormai la nona o decima volta dal 2012 - dice amareggiato Fausto Pinarello -. Ma non ci si abitua mai: il fastidio rimane sempre lo stesso. Confido negli inquirenti e spero che la banda venga smascherata prima che possa colpire altrove». 

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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