Droga, è allarme nel trevigiano: «Tante sostanze a prezzi stracciati. La più usata? La ketamina»

Mercoledì 28 Giugno 2023 di Mauro Favaro
Allarme droga nel trevigiano

TREVISO - «L’emergenza oggi riguarda la ketamina. La sua diffusione preoccupa perché presenta un rischio di morte molto elevato. Mentre le sostanze più usate rimangono crack e cocaina. In generale, c’è la disponibilità di molte sostanze a prezzi sempre più bassi. Comprese quelle chimiche».

L'allarme sull'uso di droga: i numeri

L’allarme è lanciato da Luca Sartorato, presidente del Ceis di Treviso che proprio ieri ha festeggiato i primi 40 anni con un convegno al Sant’Artemio. La punta emergente dell’iceberg è rappresentato dalla ketamina, sostanza usata in veterinaria come anestetico. Ma non ci si ferma qui. Come confermato dall’Usl della Marca, le dipendenze sono aumentate in seguito all’emergenza Covid. Con una parallela diminuzione dell’età: si inizia anche a 14 anni. Chi lavora ogni giorno nei percorsi di cura, riabilitazione e prevenzione non si sofferma troppo davanti alle ultime polemiche sulla legalizzazione. «La decisione spetta alla parte politica e legislativa – dice Sartorato – a noi interessa che ci sia un intervento di natura educativa. Le persone non possono essere lasciate sole. Bisogna investire nel mondo dei giovani. A mio avviso oggi si fa poco e male»Sul fronte dipendenze, sono 149 le persone accolte l’anno scorso dal Ceis nei 72 posti disponibili accreditati dall’Usl. Comprese 28 in misura alternativa al carcere. «Le nostre strutture sono sempre piene», sottolinea Sartorato evidenziando le difficoltà che si stanno vivendo in questo periodo. E anche qui c’è la lista d’attesa: fino a 40 giorni per la pronta accoglienza. «Chi arriva dalle famiglie, magari dove si è appena scoperto che un figlio fa uso di sostanze, dovrebbe avere una risposta in 3 o 5 giorni. In questo senso, i 35 o 40 giorni di attesa sono un tempo decisamente da abbattere – specifica il presidente del Ceis – c’è un equilibrio familiare che è difficile da sostenere. Ma si è già al lavoro con l’Usl per trovare soluzioni». Nel settore della pronta accoglienza si contano 15 posti letto. «Dovrebbe diventare almeno 18», è l’obiettivo fissato da Sartorato. All’incontro di ieri c’era il sindaco Mario Conte. I primo cittadino ha voluto lanciare un messaggio più che mai incisivo: «Qui non esistono baby-gang, ma giovani che manifestano dei disagi che purtroppo molte volte sfociano in dipendenze – spiega – dobbiamo riscrivere il nostro modello sociale. E per questo chiedo aiuto a realtà come il Ceis, che sono fondamentali per il futuro delle nostre comunità». Un punto di vista condiviso da Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl: «L’emergenza Covid ha portato a un aumento delle persone in difficoltà. Stiamo lavorando a un sistema per prendere in carico sempre più persone – specifica – il Ceis ha fatto e continua a fare un grande lavoro sul fronte della dipendenza. Non da ultimo, anche con persone che avevano commesso piccoli reati: fino ad oggi ne sono state riabilitate 516».

Il nodo del personale

Per quanto riguarda i propri servizi, dopo l’annullamento del concorso regionale l’Usl è alla ricerca di 10 psicologi a tempo determinato. A proposito di reinserimento, poi, la cooperativa sociale Erga, nata dal Ceis 25 anni fa, continua a svilupparsi. «Avviamo 100 percorsi di inserimento lavorativo all’anno – fa il punto la presidente Sara Mestriner – la produzione è uno strumento di inserimento lavorativo». I numeri lo confermano. L’attività nel settore dell’assemblaggio conta 40 lavoratori ed è arrivata a un fatturato ai 1,2 milioni.

Ultimo aggiornamento: 14:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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