Piazza dei Signori vietata a no vax e no pass, Conte: «Adesso basta proteste»

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Paolo Calia
Una delle proteste dei no vax e no pass in piazza dei Signori a Treviso
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TREVISO -  «Piazza dei Signori non sarà più a disposizione per questo tipo di manifestazioni». Il sindaco Mario Conte lo dice chiaramente. Le manifestazioni cui allude sono quelle dei No pass, No vax e via discorrendo. Quelle formate da decine, se non centinaia di persone, che scelgono in genere il sabato pomeriggio per occupare le piazze con i loro cartelli e i loro discutibili slogan contro vaccino o certificazione verde. Bene. Esattamente come già deciso a Trieste, anche a Treviso il salotto buono della città non sarà più utilizzato come palcoscenico privilegiato per proteste di questo tipo. Conte ufficializza una decisione già nell’aria da tempo. Le ultime manifestazioni di protesta si sono infatti svolte sulle Mura, al parco Ali dorate di Monigo. L’unica fatta in piazza due settimane fa era non autorizzata e una decina di persone sono state identificate dalle forze dell’ordine.

Ma in vista degli appuntamenti del Natale la scelta di chiudere la piazza ai No vax diventerà ancora più ferrea: «Speriamo di non dover arrivare al punto di fare un’ordinanza», sottolinea Conte. Al momento la posizione è di dire “no” ad eventuali richieste per preservare l’ordine pubblico e, soprattutto, la possibilità dei commercianti di lavorare in uno dei periodi più importanti, dal punto di vista degli affari, dell’anno.


LE MOTIVAZIONI

«Sacrosanto è il diritto di protestare, come sacrosanto è il diritto per tutti gli altri cittadini di vivere la città, di poter lavorare e fare shopping in serenità», aggiunge Conte. Fortunatamente Treviso non è Trieste. E anche se tanti manifestanti, nelle ultime settimane, hanno esposto i cartelli “Trieste chiama, Treviso risponde”, il collegamento tra le due proteste - violenta e durissima quella triestina, dai toni più pacati quella trevigiana - non si mai saldato. Ma questo non ha fermato proteste e manifestazioni. «Nessuno nega il diritto alla protesta - ripete il sindaco - ma dico anche che se c’è un gruppo di persone che manifesta contro Green pass, lo può fare perché l’85% dei trevigiani ha deciso di vaccinarsi. Diversamente oggi saremmo tutti chiusi in casa e staremmo vivendo l’ennesimo lockdown». Da qui la conclusione: «Quindi, rispetto per rispetto. Chiedo a chi vuole protestare di farlo, ma senza calpestare i diritti degli altri. Quindi la piazza dei Signori non sarà più a disposizione per questo tipo di manifestazioni, perché è giusto che venga vissuta da tutte quelle persone che hanno deciso di fidarsi delle istituzioni e della scienza».


EQUILIBRIO

Messo il punto fermo sul divieto di trasformare piazza dei Signori nel settimanale ritrovo di chi dice “no” un po’ a tutto, per la gioia dei titolari di bar, negozi, ristoranti e osterie che in più occasioni hanno fatto sentire la loro rabbia per l’impossibilità di lavorare con i manifestanti davanti alle vetrine, il sindaco prova però a lanciare anche dei segnali di pace. «Assieme al questore e alla prefettura cercheremo di trovare sempre soluzioni equilibrate di fronte a ogni richiesta, preservando però la piazza. Il nostro obiettivo è ricucire, ritrovare la pace sociale. Lavorare in questo clima di tensione non fa bene a nessuno. L’appello è sempre quello del buon senso: chi vuole manifestare delle idee, anche di dissenso nei confronti delle istituzioni, è giusto che lo faccia. Senza però andare a calpestare i diritti degli altri cittadini». La fortuna è che nella Marca non ci sono state manifestazioni violente, se non nei toni o negli slogan da censurare: «La situazione in Veneto non è paragonabile a quella del Friuli - osserva Conte - nell’ultimo weekend la manifestazione organizzata a Treviso, statica e dai numeri non preoccupanti in tema di partecipanti, non è confrontabile con quanto sta succedendo a Trieste. Quindi da parte nostra dobbiamo continuare a tenere monitorata la situazione e l’andamento dei contagi restando però pronti a tutto. La speranza è che, piano piano, si torni a una pace sociale dove tutti si convincano che la vaccinazione è la soluzione migliore, più veloce, più indolore per superare la pandemia. Non sarà facile, perché convincere soprattutto lo zoccolo duro di chi protesta non sarà semplice, ma vedo che i numeri ormai stanno andando in quella direzione. In Veneto i contagi sono sotto controllo».

Ultimo aggiornamento: 14:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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