Coronavirus. Morto a Castelfranco dopo la visita della figlia arrivata dalla Lombardia

Mercoledì 11 Marzo 2020 di Lucia Russo
Morto a Castelfranco dopo la visita della figlia arrivata dalla Lombardia

CASTELFRANCO - Anche Castelfranco piange la sua prima vittima di Coronavirus. Si tratta di un uomo di 92 anni ricoverato domenica all'ospedale San Giacomo e deceduto lunedì sera dopo l'aggravarsi delle sue condizioni: presentava difficoltà respiratorie e febbre.

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Non aveva avuto alcun contatto con il cluster della geriatria di Treviso: il contagio potrebbe infatti essere avvenuto tramite un parente. «Nelle scorse settimane - ha riferito l'Usl - gli aveva fatto visita una figlia residente in Lombardia che presentava sintomatologia respiratoria».

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IL RICOVERO
Da qualche giorno il 92enne era debole con un costante senso di malessere e uno stato febbrile attorno ai 37,5 gradi. Tutti fattori che lo hanno allarmato e che, domenica, gli hanno fatto prendere la decisione di recarsi in ospedale per un controllo. Il personale sanitario del San Giacomo lo ha tenuto sotto osservazione ma nei giorni 
successivi le sue condizioni hanno continuato ad aggravarsi a causa del coronavirus, fino al decesso. Non si tratterebbe però un contagio derivato dal cluster di Treviso. La figlia del 92enne che vive in Lombardia, sarebbe andata a trovarlo proprio nell'abitazione di Castelfranco: potrebbe essere stata proprio lei inconsapevolmente a contagiare il padre. Immediata la presa di posizione dell'amministrazione in seguito al primo caso di decesso a Castelfranco. «Abbiamo aperto il Coc ed ora aspettiamo le indagini da parte dell'Usl che dovrà ricostruire i contatti avuti dall'uomo», afferma il sindaco Stefano Marcon. 

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I CONTAGI
Finora sono tre i residenti di Castelfranco risultati positivi al coronavirus, due dei quali ricoverati all'ospedale San Giacomo e il terzo al Ca' Foncello di Treviso. A questi si aggiungono altri casi in tutta la castellana da Riese Pio X con un 70enne asintomatico residente all'interno del territorio comunale messo in quarantena presso il proprio domicilio, a Vedelago fino ad Istrana con due casi tenuti sotto osservazione. Una situazione che desta preoccupazione tra i residenti tanto che, il mercato del martedì mattina, solitamente molto affollato, ieri era quasi deserto. Ad accorgersi della situazione di tensione provata dai cittadini anche in virtù delle nuove disposizioni, lo stesso sindaco e presidente della provincia di Treviso, Stefano Marcon che alle 13 di ieri, tramite una diretta sul suo profilo Facebook ha parlato direttamente a tutti i residenti. 

L'APPELLO
«Parlo come presidente della Provincia ma anche come cittadino ha detto .

In questo momento siamo chiamati a cambiare le nostre abitudini per far fronte ad un'emergenza che la nostra generazione e nemmeno quelle precedenti hanno mai vissuto e dalla quale usciremo solo se ottempereremo le misure che ci sono state date. Capisco i disagi e i timori che ci sono, ne prendiamo atto come amministratori pubblici ma questi non devono metterci in ulteriore difficoltà». Marcon ha poi ricordato ai cittadini le norme per contrastare la diffusione del virus, dal lavarsi le mani fino alle limitazioni nella circolazione. «Le misure che ci sono state date ci limitano anche nei movimenti che ci sono consentiti per motivi di salute e per andare al lavoro mantenendo così attivo il tessuto produttivo che ha subito già dei danni importanti ha sottolineato -. Chiedo ai cittadini di interrogarsi per rimanere a casa invece di farlo per trovare un motivo per uscire. Siamo consapevoli in tutti i Comuni dei disagi che ci sono ma è fondamentale che ognuno faccia la propria parte, solo così ognuno può uscire più forte di prima. Vinceremo noi e non il coronavirus, forza». 

Ultimo aggiornamento: 23:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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