Caro Metano: al distributore il costo è più che raddoppiato

Domenica 7 Agosto 2022 di Mauro Favaro
Caro metano nei distributori trevigiani
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TREVISO - Il metano ti dà una mano. Adesso, però, questa è più che mai pesante. In poco più di un mese il prezzo per il rifornimento delle auto è praticamente raddoppiato. Oggi nei distributori un chilo di metano arriva a costare anche 4 euro. E nelle case non va meglio. Le bollette del gas pagate dalle famiglie fino ad ora sono aumentate del 70%: per una famiglia media, specificano da Federconsumatori Treviso, vuol dire dover sborsare 1.700 euro in più all'anno.

La guerra in Ucraina e le tensioni internazionali hanno portato a un'escalation senza fine.


AUMENTI VERTIGINOSI
Al distributore Oil Italia di via Circonvallazione Ovest a Castelfranco il metano è a quota 3,999 euro. Solo a metà giugno era a 2,099. Anche all'Eni di via Nazionale a Vedelago è arrivato a 3,999 euro. E si è sopra ai tre euro pure al Tamoil di viale Lombardia a Monastier (3,329) e alla stazione di servizio di via Cadore a Caerano (3,299). «La colpa non è dei gestori: per loro i prezzi sono legati ai tipi e alle tempistiche dei contratti. Il nodo sta nella speculazione delle compagnie - mette in chiaro Moreno Parin, referente del gruppo gestori carburanti di Treviso - così si sta ammazzando il metano. E pensare che avrebbe dovuto essere l'alternativa principale. Auspichiamo che la Guardia di finanza possa controllare l'attività delle compagnie in modo sempre più preciso. Altrimenti è la fine». La distribuzione del metano rischia di non essere più sostenibile. «Buona parte dei contratti che oggi vengono proposti ai distributori sono impossibili da applicare» rivela Parin. Il punto è che il metano si paga a posteriori. E il prezzo nel frattempo può lievitare. C'è la possibilità di sottoscrivere assicurazioni speciali per bloccare il prezzo coprendo eventuali aumenti (in caso di diminuzioni, invece, l'assicurazione si tiene la differenza). «Ma stiamo parlando di costi che i gestori non possono sostenere - specifica il referente del gruppo - anzi, i distributori che stavano realizzando un impianto per il metano adesso si stanno fermando». I costi, dopotutto, aumentano anche per le stazioni di servizio. «Ormai un distributore medio è passato da 600 a 1.600 euro di bollette al mese - fa i conti Parin - nonostante la riduzione della domanda, poi, le commissioni per i pagamenti con le carte sono aumentati del 30%». Fino a oltre 500 euro al mese. Di pari passo, si assiste a un crollo del mercato delle auto a metano, con numeri che vanno oltre la frenata delle macchine in generale. Il portale dell'automobilista, legato al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha registrato un calo del 70%. Nei primi sette mesi dell'anno scorso nella Marca erano state immatricolate 256 auto a metano. Mentre nei primi sette mesi di quest'anno ci si è fermati a 74.

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BOLLETTE PESANTI
Per quanto riguarda le bollette del gas per le case, invece, il mese prossimo la stangata si delineerà in modo definitivo. «A settembre le famiglie si ritroveranno ad aver pagato in media 1.700 euro in più per il gas rispetto all'anno precedente -spiega Claudia De Marco, presidente di Federconsumatori Treviso - per un aumento che, a conti fatti, sarà pari al 70% in un solo anno». Non basta. Sulla base di quanto deciso da Arera, l'autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, le società che gestiscono la distribuzione del metano nelle abitazioni hanno già iniziato a far saltare i prezzi bloccati. Agsm-Aim Energia, ad esempio, la società che gestisce la rete di Treviso, sta scrivendo ai cittadini per comunicare loro la modifica unilaterale del contratto di fornitura del gas a partire dal 1. novembre. Da quel momento il prezzo del gas farà riferimento agli indici della borsa elettrica italiana. L'indicizzazione, nel tempo, potrebbe portare anche a un calo dei costi. In questo momento storico, però, non si parla altro che di aumenti.

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Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 20:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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