Lo studio della Cgia di Mestre fornisce i numeri. Che però sono freddi. Luca Pagnucco, titolare di una ditta leader nel mercato del noleggio con conducente, invece, è la voce di chi soffre.
LA CRISI
Per la prima volta in 15 anni, quindi, l’imprenditore è stato costretto ad aumentare il plafond a 3mila euro, sperando che basti. Poi ci sono i numeri più drammatici, quelli con i quali si dovranno fare i conti alla fine dell’anno, in fase di bilancio. Il gasolio, infatti, per un’azienda come la Fvg Business class ha un’incidenza del 30 per cento sul singolo servizio. «E il mio margine - spiega sempre Pagnucco - è diminuito di altrettanto rispetto al passato».
Di fronte all’imprenditore (di ogni imprenditore del settore, in questo momento) c’è solamente il lavoro per sopravvivere. «Sono stato costretto ad aumentare i prezzi - spiega il socio dell’azienda di trasporto -, ma non quanto mi sarebbe servito per mantenere ad esempio lo stesso margine di prima. Il prezzo al cliente finale, infatti, è aumentato circa del 10 per cento, anche perché la concorrenza è forte e aggressiva». In pratica, per fare un esempio, un trasferimento dal Fvg all’aeroporto di Venezia viene a costare 110 euro invece che 100. «Per garantire ancora un margine al mio lavoro - illustra Pagnucco - dovrei alzare i prezzi del 40 per cento, ma a quel punto finirei semplicemente per perdere gran parte dei miei clienti». Aumenti più sostanziosi, invece, nel settore dei taxi, dove i trasferimenti sono saliti anche del 20 per cento per singola tratta.
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