Trivelle, Porto Viro apre a una commissione tecnica. «Vogliamo rassicurazioni piene»

Così di fatto si va a incrinare il fronte dei Comuni deltizi sull'argomento trivelle

Martedì 27 Dicembre 2022 di Enrico Garbin
Il Comune di Porto Viro chiede la creazione di una commissione di tecnici

PORTO VIRO - Anche il consiglio comunale portovirese si è espresso contro le trivellazioni in alto Adriatico.

Ma con un distinguo. Al testo presentato dall'opposizione che si metteva sulla scia del no votato da tutti i Comuni del Delta, la maggioranza ha aggiunto uno spiraglio nel caso in cui dalla scienza arrivassero rassicurazioni sull'assenza di conseguenze da estrazioni da piccoli giacimenti ad oltre nove miglia dalla costa.

La richiesta di una commissione di tecnici

«Per formazione professionale sono abituato ad avere un approccio razionale e scientifico, lasciando da parte emotività e preconcetti - ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Michele Capanna - come maggioranza condividiamo tutte le premesse, i legittimi timori per l'ambiente deltizio che fondano sugli errori del passato riportati nel documento, ma dato che nessuno di noi ha competenze specifiche in materia, riteniamo che una risposta definitiva possa arrivare solo dalla scienza. Tra le tante opinioni, c'è ad esempio quella di Pietro Teatini, docente di ingegneria idraulica dell'università di Padova, secondo cui estrarre gas da piccoli giacimenti ad oltre nove miglia dalla costa provocherebbe una subsidenza limitata nella fascia al di sopra del giacimento. Per fugare ogni dubbio, chiediamo che il governo istituisca una commissione di tecnici indipendenti con il compito di accertare i possibili effetti delle estrazioni: se non ci saranno piene rassicurazioni, allora il nostro sarà un no forte e deciso». La proposta di emendamento ha spiazzato i consiglieri di minoranza. Non tanto per il senso filo-governativo che, anzi, era proprio la contraddizione che il documento voleva evidenziare. Anche se era quantomeno improbabile un voto contrario alla mozione che lasciasse nelle mani della minoranza il ruolo di alfiere della difesa del Delta, questa probabilmente si aspettava un documento alternativo che avrebbe certificato almeno i differenti orientamenti. Se non fosse che il sindaco Valeria Mantovan si diceva invece certa che «La mozione è analoga a quella approvata da questo consiglio nel 2016 e anche stavolta il voto sarà unanime».

Fronte incrinato

Nonostante i tentativi di Maura Veronese, Doriano Mancin e Mario Mantovan di dimostrare l'inconciliabilità delle posizioni, che cioè legare a una nuova commissione tecnica il destino di un territorio che si trova già oltre 3 metri sotto il livello del mare e la cui sicurezza è garantita da una complesso e dispendioso sistema di difesa idraulica, vada di fatto ad incrinare il fronte dei Comuni deltizi, la maggioranza ha saputo uscire dall'angolo in cui sembrava costretta grazie ad un attento utilizzo del regolamento. La strada dell'emendamento, che con la forza dei numeri non poteva non passare, non ha solo spuntato l'arma brandita dall'opposizione, ma l'ha persino messa nella scomoda posizione di dover optare tra il votare contro la sua stessa proposta, di lasciarla nella mani della maggioranza, oppure di accettare quella commissione di cui non sentiva affatto la necessità. Il voto all'unanimità a questo punto era scontato, ma è stato un risultato di tattica più che di reale condivisione degli obiettivi. 

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