BOLZANO - L'Unione commercio di Bolzano lancia l'allarme caro energia: +23.000 euro all'anno per un piccolo negozio di vicinato di Nova Ponente, +80.000 per una macelleria di Vipiteno, +168.000 per uno storico ristorante-birreria a Bolzano e addirittura +973.000 per un grande panificio del capoluogo altoatesino.
«Le aziende non sono più in grado di sopportare il peso dell'aumento dei costi dell'energia», è stato detto durante un conferenza stampa davanti al palazzo della Provincia di Bolzano, in presenza del presidente dell'Unione Philipp Moser e del vicepresidente Sandro Pellegrini. L'Unione richiede interventi di sostegno immediati e urgenti da parte della politica, con l'obiettivo di salvare l'esistenza di moltissime imprese e posti di lavoro. «Già diverse aziende - per esempio nel settore della gastronomia - stanno seriamente pensando alla sospensione dell'attività», è stato ribadito in occasione di una conferenza stampa, l'Unione ha presentato la gravita della situazione sulla base di numeri e dati concreti nonché delle bollette energetiche di aziende locali.
«A fronte di simili costi d'esercizio, lavorare ed essere redditizie è diventato impossibile anche per molte aziende altoatesine di questi settori. A essere colpiti con particolare forza sono tutto il commercio al dettaglio e il commercio all'ingrosso in ambito alimentare, i produttori di alimentari (panificatori, pasticceri, gelatieri, macellai) e la gastronomia», hanno detto Moser e Pellegrini.
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