Anche il sindaco grillino di Chioggia boccia Toninelli: no Grandi navi

Mercoledì 5 Giugno 2019 di Alda Vanzan
Anche il sindaco grillino di Chioggia boccia Toninelli: no Grandi navi
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Accerchiato. Qualcuno, se non altro perché è il ministro dei Trasporti, direbbe asfaltato, certo è che il pentastellato Danilo Toninelli ieri sulla questione delle Grandi navi in Bacino di San Marco ha rimediato una magra figura. Uno - il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro - gli ha dato quantomeno del distratto: «Ha detto che non c'era il progetto, ma il progetto è di passare sul Vittorio Emanuele, che progetto serve? C'è già il canale».

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L'altra - l'assessore alle Infrastrutture della Regione Veneto, Elisa De Berti - l'ha descritto «nel panico» nel bel mezzo di una riunione ministeriale: «Non si è nemmeno seduto davanti a noi per attendere, invece, i tecnici, da solo non sapeva da che parte iniziare». Come se non bastasse, il colpo di grazia è arrivato da Chioggia, comune amministrato dal M5s dove secondo Toninelli potrebbero essere spostate le navi da crociera. Peccato che a Chioggia ci sia un impianto di Gpl: i grattacieli galleggianti non è proprio il caso di piazzarli lì accanto. «Le due cose sono incompatibili», ha detto il sindaco pentastellato Alessandro Ferro, che preme per lo spostamento del deposito da 9mila metri cubi di gas. Ergo, delle tre ipotesi per le navi da crociera considerate dal ministro - e tutte fuori laguna perché Toninelli non vuole neanche parlare della soluzione Marghera approvata nel Comitatone del 2017 con il sì di Comune e Regione (cioè il percorso Malamocco-Canale Petroli-Vittorio Emanuele) - ne resterebbe una sola: il Lido.
IL RETROSCENA
È Toninelli a scatenare le polemiche. Di prima mattina il ministro interviene a Radio24 e dice che «il progetto Marghera non è mai esistito», «non c'è nemmeno uno studio di prefattibilità». Poi tira in ballo il governatore del Veneto: «A Zaia dico che abbiamo fatto tanti tavoli e talvolta non è neanche venuto. Io continuerò ad invitarlo». L'assessore regionale Elisa De Berti, cui non difetta la schiettezza, ribatte alle «imbarazzanti» dichiarazioni del ministro: «Di riunioni tecniche, e nell'aggettivo c'è il motivo per cui il presidente aveva delegato me a partecipare, se ne è svolta soltanto una e, a questo punto, vale la pena raccontarne anche il patetico svolgimento, visto che il ministro ha voluto portare a livelli così bassi i rapporti istituzionali, umani, politici e anche tecnici. La riunione si è tenuta il 19 febbraio al ministero dei Trasporti. Il ministro Toninelli è arrivato con un'ora di ritardo, chiedendoci se avevamo già finito. Alla nostra risposta che stavamo aspettando lui per iniziare è entrato nel panico, non si è nemmeno seduto davanti a noi per attendere, invece, i tecnici facendo intuire che da solo non sapeva da che parte iniziare». E poi? «All'arrivo dei tecnici è arrivato anche l'avvocato Colonna, una componente del suo staff. Quest'ultima ha cominciato a parlare, soltanto lei, tanto che il sindaco Brugnaro ha cominciato sarcasticamente a chiedere chi fosse. In tutta questa situazione imbarazzante il ministro Toninelli si è limitato a darci una lettera puramente tecnica che voleva condividere con noi per mandarla al presidente dell'Autorità di sistema portuale, in cui gli chiedeva di fare uno studio di fattibilità tecnica ed economica sui tre progetti riguardanti Malamocco, Lido e Chioggia, comprendente anche la richiesta di una pagina di approfondimenti. A questo punto il sindaco Brugnaro ha contestato che non aveva senso essere stati convocati a Roma per una cosa simile, mentre Regione e Comune peroravano la necessità di provvedere celermente all'allontanamento immediato delle grandi navi dal Bacino di San Marco e allo scavo del canale Vittorio Emanuele. Il ministro ha risposto che la soluzione celere era da ritrovare nei tre progetti, e sul canale Vittorio Emanuele ha solo glissato».
IL PROGETTO
E poi c'è Brugnaro. Che è sbottato quando ha sentito Toninelli dire che non esiste sul tavolo alcuna soluzione con progetto di fattibilità, ma tre opzioni su cui «faremo una consultazione pubblica e toglieremo le mega navi da crociera della Giudecca», senza contare che al ministro non piace l'indicazione di Marghera come terminal per le «supernavi»: «Immaginate una nave da crociera e una petroliera in un unico canale. Io non sto tranquillo». «Il progetto non è quello ufficiale - ha reagito il sindaco - perché loro hanno bloccato la procedura burocratica».
IL SILENZIO
Toninelli non ha risposto né a De Berti né a Brugnaro, però ha annunciato di riattivare il gruppo di lavoro costituito nel 2017 dalla Capitaneria di porto per «approfondire i rischi del passaggio delle navi da crociera in laguna», visto che le soluzioni alternative al Bacino di San Marco hanno «tempistiche incompatibili» con «l'urgente necessità di mitigare ulteriormente i rischi connessi al transito delle citate unità navali». Il che lascia intendere che potranno esserci restrizioni o, chissà, contingentamenti delle navi.

(ha collaborato Diego Degan)

Ultimo aggiornamento: 15:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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