Msc e Countess: sigilli alle navi Partenze saltate e turisti risarciti

Martedì 4 Giugno 2019
Msc e Countess: sigilli alle navi Partenze saltate e turisti risarciti
LE DUE NAVI
VENEZIA Il mostro che si abbatte sulla contessa dei fiumi, è anche una storia di destini incrociati. Quelle di due imbarcazioni - la monumentale Msc Opera e la più piccola River Countess - e, conto a spanne, di circa 2600 persone: turisti che all'ora di colazione di domenica 2 giugno, si preparavano a smontare dalle navi o a salirci. Chi chiudeva e chi iniziava un sogno. In mezzo, l'avaria della Msc Opera, il suo percorso che sfugge a ogni logica (e pure ai rimorchiatori), si incunea tra la banchina di San Basilio e lo scafo della River Countess e manda tutto all'aria.
Risultato, ieri, a un giorno di distanza dall'incredibile divenuto realtà, l'inchiesta della magistratura, con i primi indagati, che mette le due navi sotto sequestro (la Msc Opera solo alcune parti, quelle tecniche) e due crociere annullate. Con le compagnie di navigazione costrette a pensare ad un piano B funzionale, fatto di maxi-offerte e rimborsi.
ADDIO MEDITERRANEO
La decisione di Msc Crociere su Opera è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. Se la mattina portava ottimismo (pochi i danni, ripartiremo in giornata, la vulgata) la decisione del procuratore di sequestrare motori, scatola nera e timone del colosso del mare ha complicato le cose portando la società ad una decisione forzata: nessuna crociera nel mediterraneo, fino in Grecia e ritorno. Con la nave bloccata in porto «almeno fino a venerdì 7 giugno». I circa 1.200 passeggeri arrivati alla Marittima domenica e pronti a salpare sono stati messi di fronte a due opzioni: salire a bordo, godere di tutti i vantaggi della nave trasformata in un hotel galleggiante e visitare Venezia fino a domenica prossima, o tornare a casa. In ogni caso, con il biglietto del viaggio interamente rimborsato.
Questo perché la consulenza disposta dalla magistratura «richiederà però alcuni giorni per essere completata e quindi la nave non potrà portare a termine l'itinerario inizialmente previsto nel Mediterraneo Orientale - si legge nella nota di Msc - Per tutti i passeggeri che desiderassero rimanere a bordo di Msc Opera fino alla data prevista per lo sbarco (domenica 9 a Venezia, o sabato 8 a Bari, ndr), la compagnia ha disposto che tutti i servizi di bordo e l'intrattenimento restino pienamente operativi e a disposizione dei passeggeri. Inoltre - continua la nota - Msc garantirà un servizio navetta gratuito da e per Piazza San Marco per tutti coloro che desiderassero trascorrere la giornata a Venezia». A cui aggiungere un passaggio per quanti si fossero imbarcati a Bari sabato 1 giugno e nel capoluogo pugliese sarebbero scesi sabato 8.
Un comportamento che comunque non soddisfa l'Unione nazionale Consumatori: «Msc deve anche indennizzare i consumatori per il danno da mancata vacanza», afferma Massimiliano Dona, presidente dei Consumatori. «I passeggeri vantano dei diritti che devono essere rispettati, altrimenti li faremo valere in sede legale».
IL VIAGGIO SUL PO
La River Countess, la vittima dell'incidente, sarebbe dovuta salpare di nuovo ieri mattina: domenica era nella fase di turn around, cioè l'imbarco di nuovi passeggeri una volta scesi i protagonisti della crociata appena conclusa. «Abbiamo dovuto annullare la crociera che in otto giorni avrebbe portato i nostri ospiti da Venezia a scoprire le città e le bellezze del Po - spiega Filippo Olivetti, amministratore delegato di Bassani Srl, la società che segue la crociera, nonché consigliere per le Infrastrutture di Confindustria Venezia - I nostri passeggeri (130, ndr) sono stati accomodati in un paio di strutture a cinque stelle nel centro storico di Venezia, almeno per tutta la settimana, ovvero per la durata della crociera annullata. Offriremo comunque le visite guidate come da programma a Venezia, Chioggia, Padova, Verona, Mantova, Bologna, Ferrara, Ravenna. Saremo però costretti - continua l'ad - a sostituire l'imbarcazione con dei bus che faranno ritorno a Venezia a conclusione di ogni escursione».
La River Countess infatti è sotto sequestro probatorio da parte della procura per verificare certificati e registri di bordo «ed è impossibile far arrivare qui un'altra imbarcazione», precisa Olivetti. Troppo presto pure per quantificare i danni, così l'amministratore delegato di Bassani torna sull'incidente: «È successo nell'unico punto in cui poteva accadere. La nave da crociera - puntualizza - è uscita e andata a sbattere perché lì ci sono le profondità. Se fosse successo davanti a San Marco, si sarebbe incagliata. Nella sfortuna ci è andata bene, in quel punto la nostra imbarcazione è stata spostata senza che ci fossero danni ulteriori. Siamo tutti sotto choc - continua - ma non credo all'errore umano: ci sono stati interventi fantastici da parte del nostro equipaggio e di quello della Msc. Ho trovato dei cattivo gusto chi contestava e urlava assassini mentre erano in corso i soccorsi». L'incidente, conclude Olivetti, ha però il merito di portare il tema delle Grandi Navi in Bacino di San Marco e alla Giudecca alla stretta finale: «A distanza di otto anni, con gli esponenti locali che hanno individuato la soluzione di Marghera, non si può più scherzare o cincischiare. Non possiamo più continuare a fare figure simili davanti al mondo - chiude Olivetti - Se non andiamo a Marghera, dove andiamo?».
I FERITI
Intanto all'ospedale Civile continua l'osservazione dei feriti nell'impatto. Se due turiste della River Countess (un'americana e un'australiana) sono state dimesse già domenica, restano ricoverate al Santi Giovanni e Paolo le altre due donne coinvolte. Per H.R., 66 anni, australiana, prosegue l'osservazione per un trauma toraco-dorsale; mentre la neozelandese M.V., 71 anni, ha deciso di operarsi al Civile per ridurre il trauma alla spalla.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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