La strage di Gorgo in un doppio sorpasso. La mamma di una vittima indossa una maglia all'udienza: "Giustizia per Barbara"

La Bmw di Mikele Tatani stava superando la Polo di Gezim Qerosi. Lui ha azzardato la stessa manovra e l'ha urtata. Poi lo schianto

Martedì 3 Ottobre 2023 di Maria Elena Pattaro
La strage di Gorgo in un doppio sorpasso. La mamma di una vittima indossa una maglia all'udienza: "Giustizia per Barbara"

PRAVISDOMINI - Si è lanciato in sorpasso mentre l'amico lo stava già superando e lo ha fatto finire fuori strada. Le due auto si sono urtate e quella di Mikele Tatani è finita addosso a un platano. Sarebbe questa la dinamica del tragico incidente che la sera del 4 marzo scorso, a Gorgo al Monticano, è costata la vita a Eralda Spahillari, 19enne albanese di Ponte di Piave, e Barbara Brotto, 17enne di Oderzo. All'impatto sono sopravvissuti i rispettivi fidanzati: Mikele Tatani, 20enne di Pravisdomini, al volante della Bmw 420; e Daniel Castelli, 18enne di Motta di Livenza, tuttora in coma.

La ricostruzione emerge dalla perizia del tribunale depositata ieri mattina.


L'ACCUSA
Sotto inchiesta, con l'accusa di omicidio stradale, ci sono i giovani conducenti delle due vetture coinvolte: Tatani, ristabilitosi dopo una lunga riabilitazione è arrivato in aula insieme al padre, e Gezim Qerosi, 20enne di Annone Veneto, al volante della Volkswagen Polo che avrebbe fatto finire fuori strada la Bmw dell'amico. Qerosi e gli amici che erano a bordo si erano allontanati dopo aver allertato i soccorsi. All'udienza di ieri erano presenti anche i familiari delle vittime. Gabriella Stoccato, mamma di Barbara, ha indossato una maglia con la foto della figlia morta e la scritta: «Giustizia per Barbara». La sua unica figlia, a cui era legatissima. «È straziata, sta cercando di convivere con questo dolore» afferma il suo legale, l'avvocato Andrea Piccoli di Studio 3A.

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LA RICOSTRUZIONE
Ieri, di fronte al gip Carlo Colombo, è stata depositata la perizia cinematica firmata dal consulente del giudice Riccardo Bonaventura. L'esperto ha ricostruito quello che è successo quella sera in via Sant'Antonino. Le auto dei due amici viaggiavano da Motta verso Oderzo, con l'intenzione di passare una serata in compagnia. Qerosi davanti, Tatani dietro. Correvano entrambi. A un certo punto Qerosi avrebbe tentato di superare l'Alfa Romeo che lo precedeva, spostandosi sulla sinistra. Nel momento sbagliato, quando cioè Tatani aveva già iniziato il sorpasso, cercando di superare le due vetture. Qerosi non se ne sarebbe accorto. A quel punto sarebbe avvenuto il contatto che ha fatto finire la Bmw fuori strada. Tatani, d'istinto avrebbe sterzato a sinistra centrando in pieno il platano, a circa 140 all'ora, 90 in più del limite, che in quel tratto di strada è di 50 chilometri orari. Qerosi, invece, ha sorpassato la terza auto senza ulteriori urti. Ma quello con la Bmw ha lasciato tracce evidenti: lo specchietto sinistro staccato e i graffi sulla carrozzeria. La manovra di Qerosi avrebbe avuto un peso specifico importante nel causare l'incidente. Ma dalla perizia sembra emergere un concorso di colpa: entrambi infatti avrebbero commesso una serie di infrazioni. Oltre alla perizia cinematica ieri è stata depositata anche quella sui cellulari dei due conducenti. Le difese di Tatani (affidata all'avvocato Damiano Danesin) e di Qerosi (avvocati Giovanni Berta e Cecilia Pivetta) hanno chiesto alcuni giorni per poter esaminare nel dettaglio le relazioni. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 22 novembre.

Ultimo aggiornamento: 16:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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