La rabbia dei familiari: «Non doveva guidare un'auto così potente». Sui social del 19enne Mikele il culto dell'alta velocità e le gare su strada fra bolidi

Martedì 7 Marzo 2023 di Annalisa Fregonese e Maria Elena Pattaro
La rabbia dei familiari, «Non doveva guidare un'auto così potente»

ODERZO - Dolore ma anche rabbia, per quel bolide lasciato nelle mani di un guidatore ancora inesperto. «Non bisogna dare un'auto così potente a un ragazzo così giovane». A parlare sono alcuni parenti di Barbara Brotto la 17enne di Rustigné di Oderzo morta sul colpo sabato notte, nella strage di Gorgo al Monticano. Vittima, insieme all'amica 19enne Eralda Spahillari, di uno schianto a 140 all'ora addosso a un platano. Al volante della Bmw c'era Mikele Tatani, 19 anni, il fidanzato dell'amica, che sui suoi profili social esibiva il culto per la velocità e le auto di grossa cilindrata. Meno di tre mesi fa aveva postato su TikTok il video di una gara su strada fra due bolidi. Forse sabato sera voleva emulare quelle prodezze quando ha lanciato la Bmw a 140 all'ora? E pensare che Barbara, seduta dietro, aveva paura della velocità. Su TikTok la ragazza aveva pubblicato video di tutt'altro tenore in cui raccomandava al fidanzato di non correre troppo: «Vai piano che ho paura».

A riguardarli ora, quei "cartoni animati" fai da te, suonano come un cupo presagio. Ma quella sera non guidava il "suo" Daniel Castelli, ora ricoverato a Mestre in condizioni critiche. Anche Tatani è gravissimo.


Stiamo vivendo un dolore immenso. Lo stesso dolore delle altre famiglie coinvolte. Chiediamo rispetto

Aggiungono i parenti di Barbara, davanti alla palazzina in cui la 17enne abitava insieme alla mamma, a Rustigné di Oderzo. Erano legatissime: «17 anni in cui mi ha cresciuta da sola» scriveva la ragazza sempre su TikTok, in un video in cui la mamma appariva raggiante. Una gioia che forse non ritroverà mai più. «È distrutta» continuano a ripetere i famigliari, che in queste ore buie cercano di portare insieme a lei il fardello del lutto. Impossibile consolarla, si può soltanto restarle vicini. Intanto la mamma ha acconsentito all'espianto degli organi così da salvare altre vite. Generosa oltre la morte. Del resto Barbara generosa lo è sempre stata: i vicini ricordano come fosse sempre disponibile nei confronti di una anziana inquilina. Nel modesto alloggio di via Anzanel, al secondo piano di un complesso popolare, è incessante il mesto via vai di parenti e amici che si recano a far visita alla mamma. Nel quartiere tutti conoscevano Barbara, che lavorava nella pizzeria da asporto da Beppo, a Motta di Livenza.


Anche a Negrisia di Ponte di Piave parenti e amici si sono stretti attorno alla famiglia dell'altra vittima, Eralda Spahillari, la 19enne di origini albanesi che sognava un futuro insieme al fidanzato Mikele e di aprire un centro estetico tutto suo. «I genitori e i due fratelli più piccoli sono sotto choc, non fanno altro che piangere, la seppelliranno qui per averla vicina»: nell'appartamento degli Spahillari c'è un via vai di connazionali: occhi lucidi, teste chine, parole che si impastano ai singhiozzi mentre ripercorrono la storia della ragazza, interrotta tragicamente. Una guerriera con il cuore di panna. Tosta, decisa, determinata. Ma sempre con il sorriso. E gentile. La ricordano così le compagne del Lepido Rocco, che hanno concluso i tre anni di estetica e, adesso, stanno completando il quarto anno per ottenere l'abilitazione. Un "pezzo di carta", necessario per sognare. Era proprio quello che faceva Eralda: studiava e faceva anche la cameriera nella pizzeria Costa Azzurra di Ponte di Piave per costruirsi pian piano un'indipendenza economica. «Era il capitano della classe, sempre eletta rappresentante. Era solare, intraprendente, molto più matura dei suoi 19 anni» sono le parole di Amelia, un'altra compagna andata a deporre un mazzo di fiori sul luogo dell'incidente. Il platano contro cui si è schiantata la Bmw è diventato un altare a cielo aperto dedicato alle due ragazze. Il tronco scorticato è rivestito di fiori e biglietti. Sul ciglio della strada, in mezzo all'erba e ai detriti qualcuno ha posizionato dei lumini.

Cara Eralda, sei sempre stata pronta ad aiutarci nei momenti più difficili, con il tuo carattere forte, sempre a testa alta per affrontare tutto e tutti. Rimarrai nei nostri cuori. Ti vogliamo bene

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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