Pordenone. La riapertura della Rsa cittadina slitta un'altra volta: ​servono infermieri

Martedì 24 Ottobre 2023 di M.A.
La riapertura della Rsa cittadina slitta un'altra volta: servono infermieri

PORDENONE - La riapertura della Residenza sanitaria assistita di Pordenone, che troverà posto nei locali di Casa Serena, slitta ancora.

Sfumata ormai la possibilità di vedere in funzione il polo per le cure intermedie entro il mese di ottobre, non sarà possibile nemmeno centrare la scadenza di inizio novembre. Il nodo è duplice: da un lato c'è da lavorare per rendere effettiva la convenzione tra l'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale e l'Azienda per i servizi alla persona "Umberto I"; dall'altro la direzione dell'Asp stessa deve ancora provvedere al reperimento di tutto il personale necessario alla messa in funzione del polo sanitario.

L'ITER

Sono ormai più di due anni che il capoluogo provinciale non ha una sua residenza sanitaria assistita. La chiusura di Casa Serena è datata agosto 2021. Da quel momento, si sono susseguite tante ipotesi: prima l'addio alla struttura di Torre, poi il buco nell'acqua di una manifestazione d'interesse dell'AsFo finita nel nulla (direttore era allora Joseph Polimeni, ora alla guida dell'Azienda zero del Friuli Venezi Giulia) per rintracciare una sede alternativa, infine il ritorno a Casa Serena ma con prescrizioni relative agli spazi e ai posti letti. Cosa manca, adesso? Il passaggio più delicato è quello che riguarda la relazione tra l'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale e l'Asp Umberto I. «Si sta lavorando alla convenzione», ha spiegato il direttore dell'Umberto I, Giovanni di Prima. È lo strumento che definirà il disimpegno dell'ospedale dalla gestione diretta della Rsa di Pordenone, con le chiavi operative che saranno nelle mani dell'Umberto I, di fatto unificando l'amministrazione della residenza sanitaria e della casa di riposo adiacente. Il secondo scoglio riguarda gli infermieri, un tassello che in parte è ancora mancante. La struttura ha già trovato gli operatori sociosanitari, il personale medico e il direttore sanitario. L'apertura, quindi, non potrà avvenire prima della metà di novembre, nella migliore delle ipotesi.

LA STORIA

«L'attuale direzione di Asfo ha comunicato l'intenzione di riattivare il servizio di Rsa, ma ha fatto presente alla Regione la difficoltà di continuare a gestire direttamente la struttura, proponendo la soluzione di trasferirne la titolarità all'Asp Umberto I, con la stipula di una convenzione all'esito del rilascio dell'accreditamento in capo al nuovo soggetto gestore», aveva dettagliato l'assessore alla Salute, Riccardi. «La Direzione centrale salute ha tempestivamente avviato il procedimento per il rilascio dell'autorizzazione e dell'accreditamento in capo all'Asp Umberto I: lo scorso settembre sono state comunicate le modalità per consentire al legale rappresentante dell'Asp l'accesso all'applicativo dell'accreditamento, attraverso il quale vengono gestiti online i relativi procedimenti, in modo da presentare la domanda e produrre la documentazione prevista - aveva riferito Riccardi -. Lo stesso giorno è stata comunicata formalmente la data di svolgimento del sopralluogo finalizzato alla verifica della conformità della struttura ai requisiti applicabili. A seguito del sopralluogo è in fase di predisposizione il decreto conclusivo del procedimento, che verrà adottato non appena giungeranno dall'Asp i chiarimenti richiesti in ordine al rispetto degli standard assistenziali». Ormai l'obiettivo è quello di garantire la riapertura della Rsa per metà novembre. Ma la sensazione è che sia già questa una buona notizia.

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