Rifiuti, gli abbandoni costano 400mila euro. Pagano tutti, anche chi ha sempre rispettato le regole

Dalla settimana prossima “svelato” il mistero delle bollette. Per la prima volta, infatti, sono state calcolate con la tariffa

Venerdì 18 Agosto 2023 di Loris Del Frate
Rifiuti, gli abbandoni costano 400mila euro. Pagano tutti, anche chi ha sempre rispettato le regole

PORDENONERifiuti, arriva la prima bolletta. Già, perchè dalla prossima settimana i cittadini di Pordenone inizieranno a ricevere la prima fatturazione della nuova raccolta rifiuti porta a porta, voluta dall’amministrazione Ciriani e portata avanti, sino alle dimissioni, dall’assessore Monica Cairoli.

Da ricordare che in precedenza la bolletta arrivava a settembre e poteva essere pagata in due volte: alla fine del mese di arrivo ed entro la fine dell’anno con deroga sino al marzo dell’anno successivo.


SORPRESA
È la prima volta che a casa dei residenti arriva la nuova bolletta di quella che una volta era una tassa e adesso è diventata una tariffa. La differenza sta nel fatto che parte del pagamento è legato a quanto effettivamente è stato conferito alla Gea con lo scarico del secco non riciclabile. Un’altra parte della bolletta, invece, è sempre legata a parametri “vincolati”, come il numero dei residenti e i metri quadrati dell’abitazione. Quanti soldi dovranno essere pagati? Sarà vero, come l’amministratore di Gea, ma anche il sindaco Ciriani e l’ex assessore Cairoli spiegavano che quasi certamente, almeno per una grande fetta di pordenonesi, la tariffa sarà più bassa rispetto alla cifra pagata lo scorso anno? Ancora qualche giorno poi il mistero sarà svelato.


I CONTI
Di sicuro i dati della raccolta con questo nuovo sistema hanno consentito di far dire a Gea e al suo amministratore, Stefano Riedi (tra l’altro sembra in odor di partenza, magari per tornare a Pordenone, sempre in Gea, nel ruolo di consulente) che prima di tutto c’è un miglioramento in termini di qualità dei conferimenti e una riduzione dei quantitativi di rifiuti complessivamente prodotti. Il tutto si traduce in bollette meno “pesanti”. Anzi, tra le più basse in Italia. 


I RIFIUTI
«Infatti – spiega Roberto Tommasini, responsabile organizzativo e l’uomo sicuramente più operativo - la produzione dei rifiuti a Pordenone si è ridotta del 20% passando dalle 11.021 tonnellate del 2022 alle 9.154 tonnellate del 2023. Si rileva una riduzione dei quantitativi dei rifiuti e una maggiore qualità degli stessi in termini di purezza delle singole frazioni: la presenza di parti estranee all’interno delle varie tipologie è calata considerevolmente e ciò è assolutamente incoraggiante, considerando che questi dati si rifanno soltanto al primo semestre di raccolta. Rispetto ai primi 6 mesi del 2022, si registra già un decremento del 49% di carta e cartone domestico, del 45% di plastica/metalli e soprattutto di un 64% di verde».


LA TARIFFA
«Per quanto riguarda le tariffe corrispettive delle utenze domestiche - spiega l’amministratore Stefano Riedi - i costi risultano molto contenuti. Infatti Pordenone occupa il secondo posto in fatto di risparmio, se confrontata con altre 16 città del Triveneto e del nord Italia. Ad esempio, nella nostra città un nucleo familiare di 3 persone paga 170,50 euro l’anno, contro i 256,98 della vicina San Vito al Tagliamento, i 185,84 di Conegliano o i 234,92 di Treviso. Se a questo si somma anche la frazione di verde, le cifre diventano 204,7 a Pordenone, 256,9 a San Vito al Tagliamento, 225,8 a Conegliano e 275,2 a Treviso. Inoltre – sottolinea Riedi – è calata anche la media della produzione di secco pro capite annuo. Se nel 2022 ammontava a 64,9 chili oggi è scesa a 53,9, ben lontana dalla media regionale di addirittura 142 chilogrammi. Questo dato, accanto al fatto che oggi la differenziata risulta migliore e che si producono meno rifiuti, dimostra che la modalità di raccolta è stata recepita correttamente dalla maggior parte dei cittadini».


GLI ABBANDONI
Purtroppo il neo è rappresentato dall’abbandono di rifiuti, che nel semestre ammontano a 307 tonnellate e che, per essere smaltiti, vengono conteggiati come secco residuo. Il servizio di raccolta e smaltimento di tali abbandoni, generati da una minoranza di utenze, comporta un costo di circa 400 mila euro annui, che pesano su tutta la collettività, compresi coloro che seguono le corrette azioni di conferimento.

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