«Qualcuno mi deve spiegare perchè se Germania e Francia decidono di schierare l’esercito ai confini, l’Italia e il Friuli Venezia Giulia devono rimanere a guardare rischiando di trasformarsi nel campo profughi d’Europa». È ancora il deputato della Lega, Marco Dreosto, anche segretario regionale del Carroccio a chiedere a gran voce l’invio dei militari. Del resto sul fronte della rotta balcanica, come ha sostenuto il presidente Fedriga, l’Italia (e in questo caso la regione) non sono certo Paese di primo arrivo. I migranti, quindi, secondo il trattato di Dublino dovrebbero essere trattenuti in Croazia o Slovenia che invece se ne guardano bene e li “dirottano” verso l’Italia.
PARTITO DEMOCRATICO
Chi è totalmente contrario alla militarizzazione dei confini è il Pd. A replicare a muso duro alla richiesta della Lega è la senatrice Tatiana Rojc, eletta in regione. «Non vedono l’ora di avere le truppe sul confine, forse di rimettere le garitte e di stendere il filo spinato. Le parole magiche “sicurezza nazionale” ed “esercito” servono a nascondere l’imbarazzo della Destra che non sa fare una politica in Europa che serva all’Italia e peggio ancora nei Balcani o in Nord Africa: lo provano i numeri». Lo afferma la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee al Senato Tatjana Rojc, dopo che il senatore Marco Dreosto, segretario Commissione esteri e difesa del Senato, non ha escluso il dispiegamento di forze armate sul confine nord orientale.
«Il fallimento della politica di Meloni e Salvini giace nelle nostre strade e – aggiunge Rojc - a insistere così andrà ancora peggio: sgretolare la solidarietà europea ci porterà a essere sempre più soli. Come da copione, quando le condizioni sociali ed economiche diventano dure, il nazionalismo ha bisogno di un nemico esterno e schiera le truppe».
SPALLATA GRILLINA
«Il braccio di ferro fra Lega e FdI in regione e a Roma, sul fronte immigrati, teso a fare vedere chi è più cattivo, rischia di portare l’Italia fuori dalla logica del dialogo in Europa e sul piano della revisione dei patti di Dublino, così come evidenziato recentemente anche dal presidente Mattarella». A dirlo l’ex ministro Stefano Patuanelli e la consigliera regionale dei 5Stelle Rosaria Capozzi. I due vanno avanti. « La proposta del capoleghista in Friuli Venezia Giulia, Marco Dreosto di militarizzare i confini con i Paesi contermini è l’ennesimo fallimento della mancanza di politica seria sul tema. Ci aspettiamo oggi la controproposta di FdI in regione che conferma la lotta in atto fra i due partiti in vista delle prossime elezioni Europee e comunali. Slogan e dichiarazioni umorali portano solo a un consenso momentaneo senza dare concrete risposte. Cosa ne pensa il presidente Massimiliano Fedriga su tutto questo - concludono i due - anche alla luce del fatto che nessun sindaco in regione vuole un nuovo Cpr o altro ghetto di reclusione? Perché non fare ripartire, invece, politiche attive di ripartizione dei migranti sul territorio con progetti di accoglienza diffusa?». Proprio quella accoglienza diffusa che la Lega vede come fumo negli occhi e anche Fdi fa fatica a digerire. Almeno in Friuli.
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