Migranti, a giorni il via ai trasferimenti in altre regioni. La cattiva notizia è che riguarderanno solo Trieste

Udine e Pordenone verso il collasso. Per l’hotspot stanziati i primi milioni

Martedì 19 Settembre 2023 di Marco Agrusti
Migranti, a giorni il via ai trasferimenti in altre regioni. La cattiva notizia è che riguarderanno solo Trieste

TRIESTE - Una buona e una cattiva notizia. Solamente che quella cattiva rischia di mandare definitivamente in tilt due territori che assieme fanno l’80 per cento della superficie regionale e 800mila abitanti circa. I trasferimenti di migranti dal Friuli Venezia Giulia verso altre regioni meno in difficoltà, infatti, riguarderanno per ora solamente la provincia di Trieste.

Con il serio rischio che i territori di Udine e Pordenone vadano al collasso in breve tempo.

 
IL NODO
La buona notizia, appunto, riguarda il via ai trasferimenti. Ed è questione di giorni. Dopo l’annuncio di Fedriga, la conferma dagli ambienti vicini alle Prefetture. Ma il nodo rischia di oscurarla, questa buona notizia. Sì, perché i trasferimenti dei richiedenti asilo partiranno solamente da Trieste. È vero che si tratta dell’area geografica della regione maggiormente sotto pressione, ma lo è altrettanto il fatto che proprio a causa del tilt triestino province come quelle di Udine e Pordenone sono arrivate quasi alla soglia massima di accoglienza. E per loro al momento non sono previste valvole di sfogo verso le altre regioni del Paese. Un fatto, questo, che scontenta un po’ tutti: dai sindaci alle Prefetture. Solo nel Friuli Occidentale, cioè il punto più lontano dal confine con la Slovenia e quindi dalla Rotta balcanica, sono attualmente ospitati circa 700 migranti. Una quota estremamente e pericolosamente vicina a quella massima. 
Sono più del doppio (sono compresi gli ucraini in fuga dalla guerra, ma in questo caso si tratta di un dato residuale) i migranti accolti dalla provincia di Udine, cioè quella che rischierà maggiormente il collasso se non affronterà lo stesso percorso “offerto” al territorio triestino. Nel Friuli Centrale, infatti, le persone accolte sono in totale 1.502. All’interno dell’ex caserma Cavarzerani sono stipate 540 persone. In totale, nel solo capoluogo provinciale, si contano 837 migranti. 


LE DECISIONI
E all’orizzonte c’è una nuova accelerazione sul fronte della realizzazione di un hotspot in regione. Ieri, infatti, il Consiglio dei ministri ha licenziato il nuovo pacchetto di norme sull’immigrazione. Il decreto prevede lo stanziamento di 18 milioni di euro per gli hotspot già nel 2023 e di una somma ben maggiore - 250 milioni di euro - per il prossimo anno. Soldi che serviranno principalmente alla sistemazione di ex siti militari ora dismessi da trasformare in centri per l’accoglienza e il rimpatrio degli ingressi illeciti nel nostro Paese. Jalmicco ipotesi tramontata? Non proprio. Nelle ultime ore, infatti, si fa strada un ritorno dell’opzione Palmanova. La frazione di Jalmicco, con l’ex caserma Lago, non è tra i «luoghi isolati» che privileggerebbe il decreto, ma avrebbe le caratteristiche logistiche e di viabilità perfette per la trasformazione in un hotspot, anche se la decisione non è ancora stata presa. 

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LE REAZIONI
«A Udine la situazione migranti è già preoccupante - ha detto il forzista Novelli -manca solo che si attivi l’accoglienza diffusa per aggravarla e renderla esplosiva». Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, definisce «autolesionismo allo stato puro proporre l’accoglienza diffusa per maneggiare una materia estremamente delicata che necessita interventi severi e fermi». Dal Cdm è uscita l’unica misura in cui la destra è abile, cioè la propaganda. Invece di aiutare i Comuni in grave affanno parte un’altra raffica di annunci: questo Governo pretende di essere la cura per il virus che diffonde. E ancora una volta sono abbandonate le terre toccate dalla rotta balcanica, dove in centinaia dormono per strada», dichiara la capogruppo Pd nella commissione Politiche Ue al Senato, Tatjana Rojc.

Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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