Migranti costretti a dormire in strada, scatta la protesta alla Prefettura

Lunedì gli attivisti manifesteranno per chiedere pratiche più snelle e il ritorno dell’accoglienza diffusa nei paesi

Giovedì 14 Settembre 2023
Migranti costretti a dormire in strada, scatta la protesta alla Prefettura

PORDENONE - L’accoglienza diffusa si è inceppata, con bandi che rimangono deserti. I flussi in arrivo dalla Rotta balcanica sono incontrollabili, nonostante fototrappole e controlli incrociati. E anche il territorio pordenonese è in sofferenza. Sempre di più - e le si nota ad occhio nudo - le persone costrette a dormire sulla strada e all’aperto in attesa degli adempimenti burocratici.

Per tutti questi motivi lunedì alle 11 ci sarà un sit-in di protesta di fronte alla Prefettura di Pordenone.


MOBILITAZIONE
In regia ci sono Associazione Immigrati di Pordenone, Rete Solidale Pordenone, Rete Dasi Fvg. «Centinaia di migranti arrivano lungo la Rotta balcanica, molti vogliono chiedere qui protezione internazionale, è il diritto di asilo previsto dall’articolo 10 della Costituzione; non riescono però ad accedere alla Questura per presentare la domanda e ottenere poi i primi documenti, se non dopo mesi e mesi di attesa per strada - attaccano gli attivisti -. Nel frattempo non viene garantita alcuna accoglienza, non c’è risposta neppure per i bisogni primari (letto, cibo, servizi igienici), sono lasciati colpevolmente nel degrado e nell’abbandono. Da oltre un anno la situazione in Friuli Venezia Giulia è insostenibile: non c’è alcuna gestione degli arrivi, né un piano di trasferimenti in altri territori, né l’adeguamento dei posti che erano stati soppressi (quasi tutti in accoglienza diffusa). Il governo nazionale e quello regionale - stesso orientamento politico - riescono solo a lanciare slogan e a delirare di un mega hotspot, inutile in quanto si riempirebbe immediatamente e non risolverebbe nulla, inoltre, nessun sindaco lo vuole sul proprio territorio. 
Solo attivisti e attiviste solidali e associazioni di volontariato si occupano di queste persone, cercando di garantire forme di aiuto concreto (pasti, vestiario, bagni, medicine, corsi di lingua)». 

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LE RICHIESTE
Il sit in di lunedì di fronte alla Prefettura di Pordenonese rappresenterà il momento giusto per presentare una serie di richieste. «Tempi rapidi per la presentazione della domanda di asilo e per il rilascio del permesso temporaneo che permetta alle persone di muoversi, lavorare o entrare in accoglienza; attuare al più presto un piano ordinario di trasferimento settimanale e di redistribuzione degli arrivi in regione e nel resto del territorio nazionale; garantire servizi minimi di ospitalità per chi arriva ed è in condizioni di bisogno; ripristinare l’accoglienza diffusa, attraverso il collocamento di piccoli gruppi nelle diverse realtà. Solo la micro accoglienza favorisce infatti percorsi di inclusione ed inserimento sociale, formativo e alla fine, lavorativo. Invitiamo cittadine e cittadini, persone migranti, attiviste-attivisti e associazioni del territorio, a partecipare».

Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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