Anche l'esercito al confine divide il centrodestra: il "no" di Forza Italia ai militari per la Rotta balcanica

Giovedì 24 Agosto 2023 di Loris Del Frate
Migranti

L’effetto è quello di una aspirina per curare un male molto più serio.

Forse un piccolo giovamento all’inizio ci sarà pure, ma la problematica va affrontata con una cura ben più ampia. La coordinatrice regionale di Forza Italia, la sottosegretaria Sandra Savino, non lo dice in questi termini, ma l’esempio è calzate per capire cosa pensa della proposta del senatore della Lega, Marco Dreosto che andrà dal ministro Guido Crosetto a chiedere l’intervento dell’esercito sul confine per cercare di arginare i migranti della rotta balcanica.


LA SITUAZIONE


«Diciamolo chiaro - attacca la Savino con la schiettezza che la contraddistingue - la situazione è pesante. Per tutti. Per chi subisce questi arrivi, ma anche per queste persone che onestamente non possono vivere per terra, dormire per terra e nascondersi nei posti più remoti. Non è vita questa. Passo quasi ogni giorno davanti al silos (è diventata di fatto la tendopoli dove soggiornano circa 180 migranti alla sbando ndr.) e devo essere sincera, mi si stringe il cuore a vederli ridotti in quelle condizioni. Una società civile deve intervenire perchè uno dei principi cadine è quello di tutelare le persone. Capisco anche che non possiamo accoglierli tutti e quelli che già sono qui, sono effettivamente troppi visto che non si trovano soluzioni per ospitarli, nel caso in cui abbiano i titoli per poter rimanere. Dobbiamo ragionare tutti insieme, dobbiamo vedere come è possibile ridurre il peso sul territorio e concedere, a chi ha le prerogative, un minimo di dignità. Il presidente Fedriga ha senza dubbio la capacità e le conoscenze per affrontare e cercare di risolvere, con gli altri attori come le Prefetture, il commissario e il Governo, la situazione. Certo è che è necessario fare presto, è già stato perso troppo tempi e gli arrivi attraverso la rotta balcanica proseguono senza sosta».


L’ESERCITO


A occhio (ma non solo) sembra che la questione dell’hotspot sul territorio regionale si sia incagliata e che serva ancora tempo prima di uscire dalla secche con una proposta che riporti la sintonia in maggioranza, intento, però, la Lega ha chiesto al ministro Crosetto l’intervento deciso dell’esercito sui confini. «L’esercito? A fare cosa? Mi pare di ricordare che avevamo già fatto una richiesta simile e i risultati non fossero stati esaltanti. Certo, se la cosa serve per tappare un buco nell’immediato - va avanti la Sottosegretaria - il ministro della Difesa Guido Crosetto saprà senza dubbio cosa fare, ma mi sembra una risposta ad un problema decisamente complicato, poco articolata, quasi emergenziale, con tutti i dubbi che si possono avere. Del resto il Carso è grande, quanti militari servirebbero per controllarlo veramente in maniera capillare? Penso tantissimi, ben oltre quelli che evidentemente potrebbero essere inviati da noi dal ministro». 


LE RISPOSTE


Come dire, insomma che mentre una pattuglia perlustra un sito, i migranti passano da un altro. «Penso - va avanti la coordinatrice regionale di Forza Italia - che serva un ragionamento molto più ampio, articolato e concordato. Anche perchè se è giusta la questione dei respingimenti perchè non siamo Paese di primo approdo, queste situazioni si risolvono con accordi tra Stati, non con i militari sul confine, anche carichi di buona volontà. È una questione che va affrontata subito e che deve avere risposte».


L’HOTSPOT 


A quanto pare, però, la questione dell’hotspot è ancora incagliata. «Il concetto di avere una struttura che li contiene è corretto, purché i tempi di permanenza siano brevi e a fronte del fatto che l’accoglienza diffusa ha dati risultati scarsissimi. Però non è pensabile che nessuno la voglia a casa propria. Ragioniamo anche su questo fatto, ricordando che il tempo stringe e la situazione peggiora di giorno in giorno».

Ultimo aggiornamento: 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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