Fedriga: «Migranti presto trasferiti in altre regioni». Stranieri ripresi mentre si "liberano" dei bisogni in pubblico

Dall'inizio dell'anno sono stati 17mila gli ingressi dalla porta Est dell'Italia

Sabato 16 Settembre 2023 di Marco Agrusti
(Foto d'archivio)

Il Friuli Venezia Giulia vede una luce fioca, soprattutto provvisoria. Sarà solo un respiro, perché i flussi non si arresteranno. Ma considerato il livello dell’emergenza, con 17.300 ingressi di migranti solo quest’anno, è già abbastanza per parlare di un primo passo avanti. Ieri, infatti, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha assicurato che presto ripartiranno i trasferimenti dei richiedenti asilo verso le altre regioni, in modo da alleggerire una pressione che soprattutto sulle province di Udine e Trieste si è fatta insostenibile. «Ho avuto conferma che proseguirà da parte del Ministero dell’Interno l’alleggerimento e l’allentamento della pressione sul Friuli Venezia Giulia. Una pressione generata da chi è entrato irregolarmente nella nostra regione». Fedriga ha fatto riferimento al recente incontro di Trieste con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Lo stesso vertice al termine del quale il titolare del Viminale aveva assicurato che si sarebbe arrivati alla realizzazione di un hot spot per i migranti in Fvg. 


L’ATTACCO
Il presidente della Regione ha parlato dell’emergenza immigrazione a margine del Forum del mare che si è tenuto ieri a Trieste. E ha usato toni particolarmente duri soprattutto nei confronti di quei Paesi che nella sua visione sarebbero «molto interventisti in alcune aree geografiche del mondo». «Non so se si tratta di una guerra ma sicuramente quella migratoria è una pressione politica verso l’Europa molto importante - ha spiegato -. L’interventismo in Africa mi sembra evidente da più Paesi». Un riferimento alla costante espansione degli interessi cinesi nel continente? Fedriga non ha fatto nomi e cognomi, ma Pechino non può essere fuori dal suo ragionamento. Altro passaggio duro, poi, quello riferito alle politiche di Francia e Germania. «A me piacerebbe non limitare mai Schengen, è chiaro però quando vedo Paesi che lo fanno, penso che non è che funzioni solo in un senso, cioè limitare Schengen quando i migranti devono allontanarsi dall’Italia e invece quando devono arrivare bisogna difenderlo come un principio giusto».
Quanto ai trasferimenti dei migranti dal Friuli Venezia Giulia verso le altre regioni, Fedriga si è dimostrato consapevole che «si tratta di una situazione provvisoria.

La verità, come continuo a ribadire da tempi non sospetti, è che se non c’è un intervento a livello europeo sulla rotta balcanica e sui Paesi coinvolti nella rotta balcanica, noi vivremo sempre in emergenza e non possiamo permetterci questo».

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IL QUADRO
Mentre Fedriga parlava a Trieste, i carabinieri si muovevano sulla statale “Carnica”, a pochi chilometri dal confine austriaco. Sulla carreggiata gli automobilisti avevano segnalato diversi migranti in colonna che procedevano a piedi. I militari dell’Arma ne hanno rintracciati complessivamente 35. Tra loro c’erano anche donne e minori. Un altro caso ha fatto invece discutere in pieno centro a Udine, a due passi dalla Procura del capoluogo friulano. Un cittadino straniero è stato filmato mentre incurante di tutto e tutti faceva i suoi bisogni sull’erba di un parco. Un video diventato virale su Facebook e rilanciato dall’europarlamentare della Lega Elena Lizzi. 

Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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