Crollo dell'export, si bloccano i mercati storici: in un solo anno un miliardo in meno

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Antonella Lanfrit
Crollo delle esportazioni anche nel settore del mobile

PORDENONE-UDINE - Il Friuli Venezia Giulia ha esportato beni per un miliardo in meno nel I semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Il che significati il 9,7% in meno, quartultima posizione in Italia. Peggio hanno fatto solo Sicilia, Valle d’Aosta e Sardegna. Come se non bastasse, nello stesso periodo il resto del Nordest ha registrato un segno positivo, dal +4,5% del Trentino Alto Adige al +3,2% del Veneto, passando per il +2,8% dell’Emilia Romagna. La sintesi emerge dalla rielaborazione su dati Istat compiuta ieri dall’Ires, con il ricercatore Alessandro Russo. «Anche al netto della cantieristica navale, notoriamente caratterizzata da una forte variabilità – ha spiegato l’esperto -, la variazione si conferma comunque negativa, sebbene scenda dal - 9,7% al – 2,6%».

In parallelo, nel primo semestre di quest’anno sono diminuite anche le importazioni regionali, anch’esse di un – 9,2%, con l’avanzo commerciale che è passato da 4,2 a 3,8 miliardi. 

LA MAPPA
Tra i territori, a cedere maggiormente è il Goriziano, flettono un po’ meno Trieste e Pordenone, resta quasi invariata la performance della provincia di Udine, con una perdita ridotta a 1,2 milioni. Più nel dettaglio, Gorizia addirittura dimezza il suo export rispetto al primo semestre del 2022, ma l’Ires individua la causa proprio nella volatilità della cantieristica, poiché la diminuzione «è dovuta essenzialmente all’andamento delle vendite di navi e imbarcazioni». Trieste perde l’11,5% e Pordenone il 3,5 per cento. La perdita di Udine, per le ridotte dimensioni è valutata percentualmente come un’invarianza. 

I SETTORI
Riguardo ai settori che hanno generato questo calo, è in evidenza il mobile, che lascia sul terreno un -9,9% complessivo, penalizzato parecchio dall’economia russa, che non riesce più ad assorbire un prodotto di medio-alto livello per la recessione in atto a seguito della guerra con l’Ucraina. In flessione anche prodotti in metallo, che hanno accumulato un -11,6%, comprendendo anche la siderurgia. Tra i settori dell’economia del Fvg che presentano le dinamiche maggiormente positive ci sono al contrario i macchinari e le apparecchiature (+21,7% rispetto al primo semestre 2022); computer e apparecchi elettronici (+16,5%); i prodotti alimentari e le bevande, con un +9,1 per cento. 
A incidere sulle esportazioni, probabilmente, è anche l’andamento dei principali mercati che costituiscono sbocchi importanti per l’attività produttiva del Friuli Venezia Giulia. «Si osservano infatti delle flessioni in corrispondenza dei principali partner commerciali», evidenzia Russo. Le esportazioni verso la Germania, per esempio, sono diminuite del 7,7% e quelle negli Stati Uniti addirittura del 44,3%. «Un dato, quest’ultimo, che è però connesso alla cantieristica navale», ha precisato il ricercatore Ires. Rallenta anche il flusso verso la Francia (-15,8%) e l’Austria, con un – 21,11 per cento. È diminuito, inoltre, il valore delle vendite in Polonia (-23,8%) e in questo caso pesa soprattutto la dinamica negativa dell’export di prodotti siderurgici. Ha il segno “meno” anche il flusso verso il Qatar, che è però comunque rimasto al quarto posto tra i mercati di sbocco. 

IL QUADRO
Sono numeri che, in generale, confermano «la frenata» dell’economia a livello internazionale messa in luce l’altro giorno anche dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, nell’incontro avuto con le categorie economiche per raccogliere le informazioni più attinenti al territorio al fine di approntare gli strumenti per la politica economica dei prossimi mesi e del 2024. Un periodo in cui il sistema europeo, ha detto, rischia di essere schiacciato tra due vasi di ferro, vale a dire l’economia statunitense e quella cinese. Ancorché anch’esse in rallentamento, infatti, hanno una forza maggiore rispetto a quella europea. Un’analisi che l’andamento dell’export del 1 semestre 2023 sembra confermare, inficiato com’è anche dall’incapacità di assorbimento degli abituali mercati di sbocco dell’economia Fvg. 
 

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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