Anche Confindustria Alto Adriatico conferma i timori: la seconda parte dell'anno lascia presagire una frenata dell'economia. Ieri il presidente Michelangelo Agrusti ha presentato il bilancio della prima parte del 2023, analizzando poi nel dettaglio le iniziative e i progetti per la seconda parte. Confindustria Alto Adriatico, come spiega Agrusti, da un punto di vista economico vive una diminuzione rispetto alla grande crescita vista in questi anni, ma ciò sarebbe dovuto sopratutto a dei fattori esterni: «Non siamo in una situazione di recessione, ma si tratta solo di una diminuzione dell'export.
I progetti
Agrusti poi racconta con orgoglio di come Confindustria continuerà a lavorare su moltissimi fronti, come ad esempio quello dell'istruzione: «Giovedì è andata in scena la cerimonia del lancio del tocco per gli studenti dell'Its, un'iniziativa in collaborazione con il Comune che vuole rendere la cerimonia della laurea un fatto di comunità. L'investimento di capitale umano deve essere un punto fondamentale per l'azione futura». Secondo Confindustria Alto Adriatico, l'apporto della formazione di studenti fornito da Its è indispensabile per favorire la trasformazione da sistema produttivo 4.0 a 5.0. Secondo i dati, l'istituto di istruzione superiore ha ricevuto ben 50 iscrizioni in più rispetto all'anno precedente e inoltre, grazie ai fondi Pnrr ottenuti, fornirà un insegnamento che sarà accompagnato da mezzi all'avanguardia, fornendo una preparazione sempre più avanzata e al passo con i tempi ai suoi studenti. Quando si parla di Its poi, non si può far meno di menzionare i fondi Pnrr ottenuti dal Comune e destinati all'ex birrificio di Pordenone, che una volta terminati i lavori diventerà la sede ufficiale dell'Its.
Il nodo
«Questa scuola ci permette in piccola parte di fronteggiare la crisi di manodopera specializzata e non in moltissimi settori. Una crisi spesso causata da contratti poco attraenti ed insostenibili per i dipendenti forniti da alcuni settori. Ma la soluzione a questa situazione di difficoltà non è sicuramente il salario minimo di cui tanto si parla. Spesso nei nostri contratti nazionali la soglia minima è molto più alta, ci sono sicuramente delle categorie non protette, soprattutto in comparti diversi dal nostro, ma questo è un Paese in cui si inventano dei totem. Certamente, ben sapendo che i salari italiani sono mediamente i più scarsi d'Europa, serve un ulteriore sostegno ai lavoratori riattivando, ad esempio, una grande politica di edilizia popolare, il social housing è a tutti gli effetti salario reale». Altro fattore influente sulla crisi della manodopera è sicuramente il calo demografico. Il presidente di Confindustria spiega che in moltissimi casi "nuove leve" assunte non riescono a coprire totalmente i posti lasciati vuoti da chi è andato in pensione.
All'estero
Così, la Confindustria ha deciso di adottare una serie di politiche che portano alla creazione di accordi bilaterali con Paesi densamente popolati e di vocazione migratoria: «Nei giorni scorsi abbiamo svolto una riunione con i partner e l'istituto salesiano in Ghana. Gli interessati avranno prima una formazione in loco, e poi una volta fatto ciò riceveranno una seconda formazione il loco. In entrambe sono compresi corsi di lingua italiana». Annunciati anche contatti con l'India, alla ricerca di figure altamente professionalizzate quali gli Stem, richiestissimi dalle industrie per via e poco presenti sul nostro territorio.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout