Electrolux, a ottobre finite le ore di cassa integrazione. I sindacati: «Servono nuovi ammortizzatori sociali»

Continua il calo dei volumi, il 10 luglio nuovo confronto tra azienda e sindacato

Mercoledì 5 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Electrolux, a ottobre finite le ore di cassa integrazione. I sindacati: «Servono nuovi ammortizzatori sociali»

PORDENONE - Se il 10 luglio sarà senza dubbio una data importante perchè saranno ancora una volta faccia a faccia le organizzazioni sindacali e il vertice aziendale Electrolux di Porcia per stabilire quale sarà il percorso della cassa integrazione per le due settimane di luglio, all’orizzonte c’è un’altra data che si profila altrettanto importante.

Forse addirittura fondamentale. 


Ammortizzatori

Non a caso ad inizio di ottobre scadranno le ultime 12 settimane di cassa integrazione straordinaria, strumento che oramai è stato usato dall’inizio dell’anno, mese dopo mese, per arginare il calo dei volumi di lavatrici prodotte a Porcia e consentire ai lavoratori di poter ridurre le ore in fabbrica pur essendo coperti dalla cassa. Come detto, però, il problema si acuirà a inizio ottobre quando tutte le ore a disposizione di cassa saranno terminate. «È ovvio - spiega Simonetta Chiarotto, segretaria provinciale Fiom - che la questione è importante ed è necessario iniziare già ora a mettere in campo un percorso con l’azienda per trovare nuovi ammortizzatori sociali che possano garantire per il rallentamento della produzione e quindi delle ore di lavoro, una copertura per i dipendenti. In quest’ottica - è andata avanti - diventa importante avere un contatto in tempi brevi anche con il Ministero. Non a caso stiamo aspettando una nuova convocazione dopo che era saltato l’incontro previsto a maggio. Siamo dell’idea che il Ministero dovrebbe essere più celere nell’approntare tavoli di discussione su questioni importanti come quella che riguarda il calo generalizzato della vendita di elettrodomestici e nel dettaglio dell’Electrolux».

La cassa

Resta il fatto che mentre continuano a calare i volumi (la previsione è di 650mila a fine anno) è ancora aperto il confronto su come smaltire le due settimane di cassa previste a luglio. L’azienda ha messo sul tavolo due opzioni: la prima è quella di proseguire con le 6 ore giornaliere, tagliandone quindi due più una o due giornate di chiusura completa, oppure di lavorare su un solo turno. In tutti e due i casi, però, le ore di cassa sarebbero superiori rispetto a quelle della proposta fatta dalle organizzazioni sindacali che hanno presentato un piano di chiusura dello stabilimento per alcuni giorni, lavorando, però, il resto sulle otto ore. Il 10, come detto, ci sarà il tavolo di confronto per capire se è possibile una mediazione. Nel caso in cui non venga trovata, l’azienda potrà procedere con la cassa sulle 6 ore perchè aveva già presentato la proposta agli organi competenti, nei tempi previsti dalla norma.

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In regione

Ieri durante il consiglio regionale ci sono stati due interventi sulla questione Electrolux. Uno dell’assessore Bini (vedi box sotto), l’altro della consigliera Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra). «L’assessore Bini è certamente ben informato sulla crisi Electrolux, visto che la sua azienda impegna nello stabilimento di Porcia una sessantina di persone, addette alle operazioni di pulizia e logistica. Tuttavia ho difficoltà, insieme ai circa 3.100 fra dipendenti e lavoratori dell’indotto a sentirmi rassicurata dalle generiche promesse dei vertici aziendali sul mantenimento dello stabilimento senza depotenziamenti». I lavoratori dello stabilimento di Porcia e dell’indotto ieri mattina erano rappresentati da una delegazione in consiglio regionale. «I lavoratori - ha spiegato la Pellegrino - lamentano e temono grandemente questa situazione di incertezza, sulla quale dominano sia il ricorso alla cassa integrazione che lo spettro della chiusura. L’assessore Bini - ha concluso - ha definito prive di fondamento le voci su una trattativa per l’acquisizione di Electrolux da parte della cinese Midea. Ne prendiamo atto, con il dubbio che comunque sia in corso una strategia simile a quella attuata per lo stabilimento Wartsila di Trieste».

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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