Electrolux, precipita la situazione a Porcia. Il sindacato: «Nessuna risposta dal ministro e la regione tace»

Giovedì 8 Giugno 2023 di Loris Del Frate
Electrolux, precipita la situazione a Porcia. Il sindacato: «Nessuna risposta dal ministro e la regione tace»

PORDENONE - «Sono già trascorsi due mesi da quando abbiamo chiesto un incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy sulla vicenda Electrolux e sulla crisi dell'elettrodomestico, ma non abbiamo ricevuto ancora risposta. Adesso è il momento di aprire quel tavolo, prima che la situazione scappi di mano». A parlare le organizzazioni sindacali regionali e nazionali che da un lato hanno appena chiuso un accordo positivo sugli investimenti Electrolux di Susegana, ma si sono anche visti precipitare la situazione dello stabilimento di Porcia.

Per la verità il sindacato, dati alla mano, ha chiara la fotografia della situazione: il mercato dell'elettrodomestico soffre in tutta Europa e paradossalmente Porcia, pur in picchiata, è tra gli stabilimenti che fanno meno peggio di altri.


I VOLUMI
Resta il fatto che anche nell'incontro di martedì a Porcia, l'azienda ha spiegato che non si vedono all'orizzonte miglioramenti, per ora, quindi sarà necessario imporre cassa integrazione anche a luglio. Del resto la previsione di chiusura dei pezzi a fine anno è di 680 mila. Quasi 100 mila in meno rispetto al numero per cui Porcia resta in piedi. Insomma, c'è da capire in tempi brevi come supportare una situazione complicata. Da qui la richiesta di incontro con il ministro che ancora non arriva.


LA CASSA
Se il numero dei volumi è il promo problema, il secondo è la cassa integrazione. Già, perchè lo stabilimento pordenonese ha usufruito della cassa sin dall'inizio dell'anno e ora, per completare le ore a disposizione mancano solo 12 settimane. Poche, soprattutto se il numero delle lavatrici da produrre non aumenta. In pratica a questi ritmi, 6 ore di lavoro al giorno anzichè otto più 4-5 giorni di chiusura totale dello stabilimento, la scorta finirebbe nel giorno di tre mesi. Questo significa che ci sarebbero circa 4 mesi senza la copertura degli ammortizzatori sociali. Un problema mica da poco da risolvere.


LA RICHIESTA
Non a caso il sindacato nell'incontro di martedì scorso ha respinto al mittente la richiesta di Electrolux di procedere con lo stesso ritmo di cassa integrazione (due ore al giorno per tutti) anche il mese di luglio. La controproposta è stata quellan di chiusure collettive dello stabilimento, magari qualche giorno in più se non ci sarà ripresa dei volumi. Il problema potrebbe essere superato ad agosto, mese in cui sono state concentrate le ferie per tutti. Nei prossimi giorni i delegati di fabbrica sentiranno i lavoratori e poi comunicheranno l'orientamento ai sindacati provinciali e regionali per il prossimo incontro previsto per la fine di giugno. Oltre a tutto questo c è pure in ballo la vicenda della vendita di Electrolux, anche se pare che la multinazionale svedese non abbia visto con grande entusiasmo l'offerta fatta dai cinesi di Midea.


LA POLITICA
Se il ministro Urso latita, anche la Regione, sino ad ora, si è vista poco a sentire il consigliere regionale Andrea Carli (indipendente Pd) che attacca e mette sul piatto la differenza di comportamento tra il presidente veneto Luca Zaia e quello friulano, Massimiliano Fedriga. «Mettere in sicurezza la capacità di Electrolux di stare sul mercato ed essere competitiva dovrebbe essere la prima preoccupazione di chi ha responsabilità di governo. E qui risulta evidente la differenza tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dove ci si aspetta che la Giunta Fedriga non faccia da spettatrice. Mentre a Susegana si chiede un impegno maggiore alle maestranze per aumentare la produzione a fronte di un investimento da 110 milioni - conclude Carli - a Porcia la prospettiva sarà ancora basata su un andamento a scartamento ridotto, con un prolungamento della cassa integrazione, nonché un probabile rinvio degli investimenti al 2025. Su questo tema ci aspettiamo molto di più rispetto all'attuale silenzio dell'amministrazione regionale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci